Carlo II° - Re Roberto -
- Scritto da Redazione
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Carlo II° - Re Roberto - I tempi dei di Durazzo - Montecalvo nel trecento storico.
Secondo quanto si rileva dalla storia, presa la corona regia Carlo II d’Angiò - l’opera del suo genitore, fu da lui continuata nel regno - così pure dal suo primogenito, Re Roberto - mantenendo nei feudi quasi tutti i favoriti dal padre - e rinnovando la serie dei baroni - conti ed altri feudatari, secondo la necessità.
Tra i conti, baroni e feudatarii del nostro regno , cui re Roberto impose di seguire il Duca di Calabria, suo figliuolo nella guerra di Toscana , troviamo il « Comes Ariani » che fu iscritto come ammaestrato nell’arte della guerra, in uno ad un gran numero di Conti, baroni e cavalieri provenzali e regnicoli ,anno 1325-1326 - in Registro Regis Roberti. Alla di lui morte raccolse l’eredità del regno la sua nipote Giovanna I. Circa il periodo di questa disgraziata regina ,come quello brevissimo del di lei successore Carlo III° di Durazzo, non è agevole riassumere. La fisionomia di questi tempi, la rileviamo dalla storia ,e conosciamo 1’ambiente storico in cui visse la nostra terra, in tutto il trecento. in quest’epoca feudale, la nostra terra fu partigiana degli angioini. Un’altra notizia relativa a questi tempi la rileviamo da Elio Marchese - Tra i feudatari napoletani, troviamo la famiglia Carbone di stirpe francese,padrone di molte terre, una delle prime per nobiltà, in Italia ,avorita da Carlo I di Angiò. Fra queste terre possedeva Montecalvo, ma ne fu spogliata, insieme alle altre dalla Regina Giovanna I - e l’autore ne ignora le cause - (Vedi Elio, De Carbonibus.)
LI ‘NFRANZISATI* ( I SIFILITICI )
- Scritto da Angelo Siciliano
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Almeno due elementi di questo mio testo, la sifilide e la filastrocca di Agnese, fanno ipotizzare il contatto dei munticalvulìsi, dall’antico nome del paese Montecalvoli, con i francesi. Che un incontro ravvicinato sia avvenuto nel luglio del 1496, lo scrive Francesco Guicciardini nella sua “Storia d’Italia”, edita in tre volumi da Einaudi nel 1971. Infatti, lo scontro militare tra Carlo VIII, re di Francia, e Ferdinando II d’Aragona, re di Napoli, avvenne proprio ai piedi del monte, tra Montecalvoli e Casalarbore. Il re francese aveva mire di conquista sul regno di Napoli, che sarebbero fallite, e da qui il saccheggio brutale cui fu sottoposta Napoli, nonostante l’iniziale occupazione pacifica della città e l’accoglienza favorevole della popolazione.La sifilide, arrivata in Europa a seguito della scoperta dell’America, avvenuta nel 1492, fu diffusa dagli equipaggi di Cristoforo Colombo a partire dal 1493.
Montecalvo Democratica
- Scritto da Dott.Antonio Stiscia
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Qualche tempo fa, ho avuto la fortuna di poter visionare, in copia fotostatica, un manoscritto di Padre Samuele Isabella di Montecalvo sec. XVIII (di cui ho parlato in altre occasioni e di cui ne ho preannunciato un piccolo saggio biografico) che per dovizia e abbondanza di particolari e di fonti, rimane pietra miliare per qualunque studio storico su Montecalvo, rappresentando quasi una summa storiologica e storiografica per ogni appassionato e ricercatore.Il manoscritto, prestatomi dall’amico e strenuo ricercatore Mario Aucelli (conosciuto più per la sua attività giornalistica) è una vera miniera di informazioni e sarebbe auspicabile una sua integrale pubblicazione, comprensiva delle note e dei ripensamenti,proprio per far comprendere al futuro lettore (speriamo) come la ricerca sia sempre stata difficile e come nel passato le fonti fossero ancor più scarse. Come del resto, sarebbe auspicabile la pubblicazione dei Registri del Decurionato, che si trovano nell’Archivio Comunale.
Ritratto a stampa di Padre Samuele Isabella O.F.M. (Archivio Palazzo Stiscia)
S.O.S. per il Trappeto
- Scritto da Angelo Siciliano
- Categoria: Cronaca
Palazzo ducale |
Ma anche per il Castello di Corsano, per la chiesa di San Gaetano Thiene, per il Casino di Stiscia e per ciò che potrebbe diventare il “Parco Architettonico Rurale alla Malvizza”. Fatti e antefatti. È certamente meritorio che, dopo oltre quaranta anni di totale abbandono, le sinergie pubbliche abbiano deciso di allentare i cordoni della borsa, per elargire i fondi necessari e consentire di salvare, consolidare e ripristinare quanto rimane del castello di Montecalvo Irpino, su cui era il Palazzo ducale, ultima residenza dei duchi Pignatelli. Ciò che è rimasto di questa struttura |
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