Al rione Triggio di Benevento, nei primi anni '80 ancora simbolo dell’emarginazione popolare, il sacerdote don Carlo Lombardi si affannava nel compito evangelico della ricostruzione materiale e spirituale dei suoi fedeli.
Don Carlo guardò in quella direzione proponendo azioni e parole nuove e di riscatto.
Nella notte del 4 marzo 1982 fu sorpreso da tre individui che si erano introdotti nella canonica forse per compiere un furto, o più probabilmente – come riportò la stampa dell’epoca -, per intimidire quel prete che era entrato da missionario nelle loro vite alle quali indicare traiettorie diverse da quelle intraprese. Fu immobilizzato, legato e imbavagliato: i piedi avvolti da un filo di ferro, le mani e la testa strette da pezzi di stoffa e paramenti sacri che lo soffocarono. L’uomo della «primavera del Triggio» (lo avevano soprannominato San Giovanni Bosco) fu sepolto nel suo paese natale, Morcone, e oggi riposa nella chiesa cittadina del Triggio.È considerato tra i testimoni di carità e di civiltà della città di Benevento.
Questa sera, presso la chiesa di Santa Maria della Verità, alle 18.30, l’arcivescovo monsignor Felice Accrocca celebrerà una messa di suffragio. Subito dopo, alle 19.15, il sindaco Clemente Mastella insieme allo stesso arcivescovo, all’attuale parroco don Marco Capaldo (molto del rilancio della memoria di don Carlo si deve a lui) e a tanti cittadini, parteciperanno alla cerimonia di intitolazione della piazzetta antistante la chiesa al compianto sacerdote.
Articolo di Nico De Vincentiis - Tratto dal Mattino- Venerdì 4 Marzo 2022
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