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"Li Fierri e gli alberi" Montecalvo 17/04/2005 A noi cinquantenni di oggi, " li fierri" di "ncoppa la chiazza" evocano ricordi di un passato, non troppo lontano ma ormai impresso nella nostra memoria con emozioni e tristezza. |
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Concorso Borsa di studio " Giuseppe Lo Casale : maestro di scuola"
22 Aprile 2005
Caro scolaro, è con grande piacere che ti comunico ufficialmente la tua iscrizione al concorso-borsa di studio: :
“Premio Giuseppe Lo Casale: maestro di scuola”
La prova, che ti vedrà impegnato il giorno 26 Aprile p. v. , consisterà nella elaborazione di un tema inerente Montecalvo, le sue origini e quindi la sua storia.
Non è un caso che gli argomenti da trattare riguardino l’ambiente in cui vivi; il premio è intitolato alla figura di chi, con grande impegno e sacrificio, ha voluto conoscere a fondo il nostro paese, studiano fin dalle sue antiche origini con grande passione e promuoverlo con l’orgoglio delle proprie radici.
Sono certo del tuo interesse e del tuo impegno che profonderai in questa circostanza, e aspettandomi un ottimo lavoro porgo, a nome della mia famiglia, gli auguri di un brillante avvenire.
Leggi tutto: Concorso Borsa di studio " Giuseppe Lo Casale "
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L’Irpinia ricorda la Liberazione dal sito del corriere dell'irpinia
Sono trascorsi sessant’ anni da quel 1945, quando la resistenza restituiva all’Italia la libertà dopo un lungo conflitto mondiale che aveva privato la nazione della sua identità. Il 25 aprile 1945 l’Italia tornava ad essere un Paese libero. E nasceva la Costituzione. Punti cardine di quel patto di cittadinanza il ripudio della guerra e del fascismo, degli orrori di cui si era fatto portavoce il nazismo, il valore del lavoro e della stabilità politica che garantisse una vita civile e democratica. A ricordarlo è un documento che vede uniti sotto una comune bandiera, quella delle libertà, partiti,
- Scritto da Dott.Antonio Stiscia
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ETIMOLOGIA DEL NOME MALVIZZA DI MARIO SORRENTINO
”Il nome MALVIZZA è un termine composto, analizzabile come male e vizza, che del resto corrisponde integralmente all’espressione dialettale locale). Si tratta di due aggettivi (riferiti ovviamente al sostantivo sottinteso “terra,”) , il primo dei quali è da riferire all’aggettivo latino “maleficus”; e il secondo all’aggettivo di grado comparativo, sempre latino, “vietius”, il quale, nel grado positivo, fa “vietus”, che significa “ripiegato su se stesso, vizzo, troppo maturo, rinsecchito”. E che applicato ad un terreno in senso figurato poteva esprimere il senso “esaurito, che non dà più frutto”; e applicato ad una donna o ad un animale femmina poteva significare anche “sterile, non in grado di fare più figli”..
Da queste premesse derivo l’ipotesi: “MALVIZZA”> “terra malefica che non dà frutto”.
Ma la Malvizza nel suo insieme non è una terra poco fertile, dunque?
Bisogna allora pensare che questo nome sia dovuto alla presenza da quelle parti della manifestazione di vulcanesimo minore chiamato localmente Le Bolle, dove la terra è sterile. Il termine, sia pure specifico di una parte tutto sommata molto limitata come spazio, dà nome all’intera contrada per “sineddoche “, un traslato di senso che spesso agisce in toponomastica, per cui la parte dà nome al tutto di cui fa parte, se questa per un suo senso “notevole e predominante” qualifica quel tutto di cui è, in un certo modo, il cuore.
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In occasione del venticinquesimo anniversario di promozione cardinalizia dell’ Em.mo Sig. Cardinale Giuseppe Caprio, i professori Francesco Lepore e Donato D’Agostino hanno curato una miscellanea di studi in suo onore pubblicata dalla Libreria Editrice Vaticana nello scorso mese di maggio.
Il volume di oltre 900 pagine contiene una sezione di storia che interessa molto da vicino alcuni paesi della nostra provincia.
Carmelo Lepore, preside emerito di liceo e redattore della rivista “Studi Beneventani”, ha scritto un interessante articolo sugli “Scriptoria Beneventani. Produzione libraria d’età medievale in Benevento e sua persistenza nell’area sannito-irpina della diocesi. Esempi di biblioteche parrocchiali della seconda metà del XIV secolo nella serie inventariale del Ms. Benev. 295”.
I paleografi la chiamano “beneventana” la scrittura documentaria e libraria prodotta nel medioevo nell’Italia meridionale. Se Montecassino fu senza dubbio un centro di irradiazione di cultura, e di produzione scrittoria, non vanno trascurati i centri minori della Langobardia.