Festa di S.Pompilio M. Pirrotti
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Festa di S.Pompilio M. Pirrotti
Non c’è comunità senza DomenicaCarissimi fedeli,
parafrasando l’espressione guida del Congresso Eucaristico di Bari, senza la L-Q (noi cristiani) non possiamo vivere, ho voluto dare il tema al solenne novenario in onore di S. Pompilio che celebreremo come sempre dal 11 al 19 agosto. Non c’è comunità senza la Domenica. Come parrocchia siamo impegnati a riscoprire la bellezza di essere comunità, riunita intorno al Signore presente in mezzo a noi nell’Eucaristia.
Le esperienze dei campi scuola, di Lourdes, della Giornata di fraternità a Montevergine, la scelta dell’abitino unico per i bambini di prima comunione, l’appuntamento mensile del 16 con il Rosario comunitario, l’unione spirituale con tutti gli anziani e malati e tante altre attività. sono piccoli passi per sentirsi membri di un solo corpo. La cosa più bella dell’eucaristia è quella di farci uscire dalla solitudine e di non permettere di restare indifferenti a quello che capita alle altre persone che vivono accanto a noi, per ché quelle persone ci interessano: siamo con tenti della loro gioia e siamo infelici per la loro
Storia e ricetta dei cicatielli
- Scritto da Dott.Antonio Stiscia
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STORIA E RICETTA DEI CICATIELLI
contributo inedito del dott.
Di antichissime origini e legata alla tradizionale e gustosa cucina contadina, si racconta che secoli addietro una donna montecalvese, irritata dai tradimenti del marito, volle sfogare la rabbia che aveva in corpo,inventando una pasta. Il tutto appare comprensibile, se si pensa al modo in cui viene lavorato l'impasto (con buona foga), lo strappo del pezzo di pasta che viene accecato (cicato) con l'indice e il medio della mano, movimenti che ben esemplificano e testimoniano la rabbia della moglie cornuta, che riuscirà, proprio con questo piatto a riconquistare il marito.La fantasia popolare é il sale di ogni civiltà e l'orgoglio di un paese, che con la più antica Sagra della Campania XXXIV edizione - 15 Agosto "Sagra dei Cicatielli e del pane di Montecalvo" cerca di mantenere vive le sue tradizione gastronomiche e folkloriche (Gruppo Folk la Pacchiana).
Il Comune agli ambulanti: potenziamo il mercatino
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Il Comune agli ambulanti: potenziamo il mercatino
Più forza e valore al mercato settimanale di Montecalvo Irpino. L’Amministrazione comunale del paese ufitano, unitamente all’assessorato al Commercio, turismo, attività produttive, promozione e sviluppo, dà infatti una nuova veste operativa al mercato locale che si svolge ogni sabato.
“Si tratta- spiega l’assessore al ramo, Nicola Serafino - di una grande opportunità economica, nonché di un importante scambio culturale”. “Si possono trovare- continua - i prodotti tipici locali ,quali il pane di Montecalvo, i pomodorini di collina e l’olio di
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Festa di San Pompilio Maria Pirrotti - Atessa - 2005
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Festa di San Pompilio Maria Pirrotti - images/atessa - Chieti fotografie Franco D'Addona
San Pompilio Maria Pirrotti Padre Scolopio.Benché la sua festa sia stata fissata al 15 luglio (dies natalis), a Montecalvo Irpino viene festeggiato il 20 agosto. Pompilio Maria Pirrotti, al secolo Domenico Michele Giovan Battista Pirrotti, nasce a Montecalvo Irpino (provincia di Avellino) il 29 settembre 1710, sesto degli undici figli dell’avvocato Girolamo Pirrotti e di Orsola Bozzuti, che vollero battezzarlo all’indomani nella chiesa di Santa Maria Assunta; nella stessa chiesa, all’età di quattro anni ricevette la cresima. A quindici anni, in seguito alle prediche di P. Nicolò Maria Severino di S. Pietro, un giovane religioso degli Scolopi di Benevento giunto a Montecalvo nella Quaresima del 1726, si sentì chiamato dalla fiamma della vocazione religiosa. Perciò, per sfuggire alla volontà del padre, che su di lui aveva riposto altri progetti, scappò da casa con l’intento di presentare domanda al superiore del collegio di S. Nicola in Benevento, ai Chierici Regolari Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie (Scolopi, Piaristi), per essere ricevuto in prova come religioso. In quell’occasione si limitò a scrivere al padre una commovente lettera, con la quale, giustificando il suo atto risoluto per seguire la vocazione religiosa, chiedeva la sua benedizione.Trascorso quasi un anno a Benevento, che può considerarsi il primo luogo delle sue missioni, e vestito l’abito religioso il 2 febbraio 1727 nel Noviziato di S. Maria di Caravaggio in Napoli, dopo un anno di noviziato vissuto sulle orme della perfezione religiosa di S. Giuseppe Calasanzio, ottenne la dispensa del secondo anno di prova e così il 25 marzo 1728 fece i voti di povertà, castità, obbedienza e quello di istruire la gioventù secondo le Costituzioni dell’Ordine. Inviato negli anni 1728-30 alla casa professa di Chieti e poi a Melfi (1730) per continuare i suoi studi, il 20 marzo 1734 fu ordinato sacerdote dall’arcivescovo di Brindisi, Andrea Maddalena. Dopo aver svolto il compito d’educatore dei giovani a Turi (Bari, 1733), si portò a Francavilla Fontana, dove dimorò dal 1733 al 1736.
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