Il cardo di San Giovanni
- Scritto da G.B.Cavalletti
- Categoria: Storia
Montecalvo nel SEICENTO
Riportiamo l'articolo di GIOVANNI ORSOGNA pubblicato dal CORRIERE DELL' IRPINIA , nella sezione cultura "Viaggio nei tesori dell' Irpinia", il 27/12/2004 con il titolo : MONTECALVO NEL SEICENTO - QUELLA LEGGENDA DEGLI AMANTI VINCENZO EFELICETTA
Montecalvo Irpino svetta su un’amena dorsale, quasi un’acropoli a scrutare come una sentinella la Valle del Miscano. Il panorama è a 360° specie sul castello ducale, dove d’estate spunta esile il Cardo di S. Giovanni e richiama alla memoria il celebre romanzo del nostro vate Giovanni Bosco Maria Cavalletti, il quale dalla forbita penna di storico e con vena poetica ha voluto rievocare una struggente storia d’amore del XXVII secolo.
In questo romanzo storico intitolato "Il Cardo di S. Giovanni", l’autore ci fa tuffare nella Montecalvo del seicento e qui rivive D. Vincenzo Ciolla sacerdote e artista insieme a Felicetta, due cuori e un grande amore, che superano ampiamente la storia: " al di la del fato, un amore senza tempo".
Gemellaggio Montecalvo -Donceel
- Scritto da Redazione
- Categoria: Notizie
GEMELLAGGIO MONTECALVO - DONCEEL "Mais puorquoi cette amitiè plus que naissant entre deux communes aussi éloignées géographiquement?" |
I protestanti di Montecalvo Irpino
- Scritto da Angelo Siciliano
- Categoria: Sito 2002
I PROTESTANTI A MONTECALVO IRPINO Storia della comunità rurale protestante montecalvese gelosa custode della propria autonomia e identità.
I protestanti di Montecalvo Irpino (AV), li putristànti, nel 1947 si costituivano in Chiesa Evangelica dei Pentecostali, con sede a Corsano, contrada in cui esisteva un antico e orgoglioso castello, retaggio di un feudo indipendente nei secoli passati, ancora integro, seppure danneggiato dal sisma del 1930. Lo avrebbe sgarrupàtu il sisma successivo, quello del 1962, e danni ulteriori li avrebbe arrecati il terremoto del 1980.
Poi, l’incuria dei proprietari, e quella assai più grave delle amministrazioni locali, succedutesi nei decenni successivi, lo avrebbero condannato a perpetuare di sé una testimonianza di indegne macerie, invase inesorabilmente dalla boscaglia.
Genesi del Trittico dell'Abbondanza
- Scritto da Angelo Siciliano
- Categoria: Sito 2002
Pur vivendo a Trento dal 1973, idealmente non mi sono mai separato dalla mia terra natale, Montecalvo e l’Irpinia. Solido permane il senso d’appartenenza alla civiltà mediterranea.
Il legame è di tipo intimo e affettivo, ma anche spirituale. Ritengo che quella sorta di cordone ombelicale, l’imprinting ricevuto da ragazzo, agisce ancora in me, essenziale e ineluttabile, nel nutrimento e rigenerazione dell’anima. È un insieme di vere e proprie “cellule staminali” della storia, della cultura, della civiltà antropologica contadina e dell’identità d’appartenenza, che sembra non esaurire nel tempo i suoi stimoli vitali e creativi.
Il compianto amico Felice Aucelli, sindaco di Montecalvo e consigliere provinciale ad Avellino a cavallo degli anni Ottanta Novanta del Novecento, mi confidava che ciò che più apprezzava nei miei scritti vernacolari, era la totale assenza di qualsiasi connotazione campanilistica. Talvolta mi canzonava, con una certa grazia e bonaria presa in giro, che da emigrato mi ero portato via tutto, impoverendo sia lui che i compaesani di quella che era la nostra cultura orale.
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