Ai caduti per la patria
- Scritto da Redazione
- Categoria: Sito 2002
Montecalvo Irpino
Ai caduti per la patria
di Alfonso Caccese
Importante e glorioso è stato il contributo dei Montecalvesi,nella loro partecipazione alla I° guerra mondiale,negli anni tra il 1915 e il 1918 ,per la maggiore grandezza dell'Italia.
Tra i tanti, partiti per il fronte, molti non sono mai più tornati.
Chiesa di S.Nicola In Corsano
- Scritto da Redazione
- Categoria: Notizie
Prefazione
L’idea di ricostruire quello che c’era da ricostruire e restaurare ciò che si poteva della Chiesa di San Nicola è venuta circa sei anni fa ad un gruppetto di ragazzi della contrada Corsano (alcuni come me non tanto ragazzi), che sulla scorta dell’esperienza positiva vissuta qualche anno prima con il rifacimento della Cappella votiva in onore della Madonna di Pompei, si sono avventurati in questa ben più ardua impresa. Quello che il visitatore poteva notare dopo il sisma del 1962 e quello del 1980 era un cumulo di detriti dove, negli ultimi anni era cresciuta una fitta vegetazione, soprattutto rovi. Da questo stato di fatto si può dedurre che lo spirito di sacrificio profuso e l’abnegazione per portare a compimento l’opera di risanamento, sono stati notevoli. Oltre al legame affettivo (il sottoscritto nella Chiesa ha ricevuto la Prima Comunione), la ragione che ha dato impulso all’idea di recupero è stata quella di tramandare ai posteri il notevole bagaglio storico che porta con se la Chiesa di S. Nicola in Corsano. Lo scopo della compilazione di questo opuscolo è rendere l’idea, ad uno sconosciuto visitatore della stessa Chiesa, di quello che essa ha significato nel passato. Il fervore che ha investito i componenti dell’Associazione Culturale “Corsano”, appositamente costituito, ben presto si è trasmesso alle famiglie, le quali sono state e saranno ancora per molto tempo, spero le vere protagoniste dell’opera.
Re aragonesi - Montecalvo nel quindicesimo secolo
- Scritto da P.Bernardino Santosuosso
- Categoria: Sito 2002
Giovanna II d'Angiò-Durazzo, nota anche come Giovanna II di Napoli (Zara, 25 giugno 1371[1] – Napoli, 2 febbraio 1435), figlia del re Carlo III d'Angiò-Durazzo e della regina Margherita di Durazzo, succedette sul trono di Napoli al fratello Ladislao I, deceduto privo di eredi legittimi. Fu regina di Napoli, dalla morte del fratello, nel 1414, alla sua nel 1435.
Utilizzava formalmente anche i titoli di regina titolare d'Ungheria, di Gerusalemme, di Dalmazia, di Croazia, di Rama[2], di Serbia, di Galizia, di Lodomeria, di Cumania, di Bulgaria, nonché contessa di Provenza, di Forcalquier e di Piemonte.
Alla sua morte, priva di prole, si estinse la casata degli Angiò-Durazzo e definitivamente la dinastia degli Angioini. A succedere Giovanna II sul trono sarà Renato di Valois-Angiò con il nome di Renato I, fratello dell'erede designato dalla regina, Luigi III, che però morì prima di lei. Luigi III e suo fratello Renato erano membri della famiglia dei Valois-Angiò, che dal 1380 rivendicavano il trono di Napoli e si fregiavano, ma solo formalmente, del titolo di re di Napoli, in virtù del diritto ereditario che la regina Giovanna I d'Angiò aveva concesso a Luigi I di Valois-Angiò, prima di essere spodestata da Carlo III, padre di Giovanna II.
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Prof. Giovanni Bosco Maria Cavalletti
- Scritto da Redazione
- Categoria: Personaggi
Giovanni Bosco Maria Cavalletti nasce a Montecalvo Irpino il 19 agosto 1954. E’ docente di scuola elementare daI 1974. Nell’anno accademico1987-1988 consegue il Diploma Superiore di Scienze Religiose presso l’Istituto “Giuseppe Moscati” di Benevento. Studioso di storia patria, pubblica saggi e testi di storia offrendo la sua collaborazione (anche come coautore) a numerose riviste locali e nazionali (citiamo alcuni scritti: Montecalvo di famiglia; Fonti per la storia di Montecalvo Irpino (2 voll.); Montecalvo dalla pietra alla Storia; Il Beato Felice da Corsano e la sua Riforma Illicetana; S. Pompilio M. Pirrotti:ultima lettera a Montecalvo?; Colori, sapori e arte nella Valle del Miscano La via Traiana nella religiosità antica e medioevale; ecc.). E’ stato più volte presente in trasmissioni televisive nazionali quale esperto della cultura storico-antropologica dell’area appenninica dell’Italia Centro Meridionale (citiamo alcune partecipazioni: trasmissioni della RAI: “Utile e futile vi invita tutti a tavola”; “Uno Mattina” aspetti culturali della tradizione folklorica (pacchiane) sannito-irpina; “Uno Mattina: notte delle janare”; Mediaset-Rete 4: trasmissione “Miracoli”). E’ tuttora consulente e componente di vari comitati scientifici. Nel 1986 riceve in Roma il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il suo romanzo storico “Il cardo di San Giovanni”, opera prima,
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