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Anatra morta a Montecalvo
Due ali ed una carcassa, questo rimaneva di un grosso volatile che è stato rinvenuto la sera di lunedì da Felice Cusano, un anziano signore che abita in contrada Malvizza di Montecalvo.
I resti sono stati inviati al centro di igiene e profilassi di Portici, le attrezzature utilizzate per il prelievo incenerite ed è stata disposta una disinfestazione dell’area. Nella mattinata di ieri è scattata la procedura di emergenza della protezione civile. Sul luogo del ritrovamento il servizio veterinario dell’ASL AV1 ed i vigili del fuoco.
Il dott. Mario Di Giulio, coadiuvato da una unità dei vigili del fuoco, ha prelevato la carcassa dell’animale morto che è stata
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Pietre, grani e vini nella Montecalvo dell’800
Nello scrivere delle umane vicende del popolo Montecalvese,si tralascia spesso,il ricordo degli avvenimenti e delle situazioni di vita comune,presi dalla smania di rinverdire i fasti di un tempo,dimentichi forse, che la civiltà si appalesa in ogni forma e in ogni attività umana.Per questi motivi non saranno mai troppi i ringraziamenti da formulare ad Angelo Siciliano,che da anni e caparbiamente raccoglie le testimonianze della vita di un popolo,compiendo così un’opera di recupero e salvaguardia di un patrimonio antropologico unico e irripetibile. Cercherò di dare un piccolo contributo,col solo intento di recuperare notizie,sperando che si ponga mano ad una banca dati dove possano confluire le storie,gli oggetti,le testimonianze,le opere,le foto e quant’altro possa custodire la civiltà montecalvese,troppo vasta per essere completamente distrutta e troppo fragile per essere ben tutelata.Viviamo tempi difficili,dove ci si vergogna delle proprie origini contadine e dove lo sport più in voga è quello di trovare blasonerie e parentele di grido,dimentichi forse che la vera nobiltà alberga nel cuore . Ho conosciuto uomini semplici,dalle mani callose,depositari di profonde magnanimità e al contempo mielosi professori farciti di stupida presunteria ,appiccicosa come la “LOTA”.
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Crocifisso di San Damiano sec.XIII(copia) Esposto Chiesa di S.Antonio da Padova-Giugno 2006 Foto Archivio Palazzo Stiscia |
Montecalvo: Testimonianze di arte e fedeNei giorni antecedenti le solenni festività in onore di San Antonio da Padova,nell’omonimo Convento Montecalvese,si è avuta la peregrinante visita del Crocifisso di San Damiano,copia del Capolavoro Pittorico del 200,passato alla storia umana e vocazionale,come il Crocifisso che parlò a Francesco di Assisi,per fargli comprendere in che stato di abbandono fosse la sua casa(Chiesa),abbisognevole di restauro materiale e spirituale. Nasceva da un semplice impegno edilizio, di un giovane di buona famiglia stravolto dall’incontro con Dio,un rivoluzionario movimento religioso,fondato sulla semplicità,sul ritorno ad una predicazione evangelica delle origini,scevra da ogni legame con le ricchezze materiali,in un costante anelito di libertà nella rinuncia a tutto ,tranne che all’amore di Dio,presente nelle sue dilette Creature. Un Crocifisso importante,che con la sua presenza perpetua il Rinnovamento della Chiesa,la continua riedificazione del tempio abbandonato dall’incuria dell’uomo,che scioccamente crede che il Signore alberghi solo nelle grandi cattedrali,dimenticando che avendo scelto di nascere in una Stalla,circondato dai più semplici animali,ha deciso di essere ultimo tra gli ultimi,servus servorum,minor minorum |
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Politici, sei reti e tredici minuti di parole.
Le parole sono troppo importanti per essere sprecate. Sembravano ricordarlo agli avversari, durante le partite del quadrangolare di calcio a 5 svoltosi ieri al Palatedeschi, politici, giornalisti, parroci e i giovani del Tn team. Ce l’hanno messa tutta per conquistare, o non far segnare, i gol-bonus che avrebbero determinato la lunghezza del discorso dei politici, l’omelia dei preti o le domande dei giornalisti. Alla fine, hanno parlato di più i rappresentanti della Chiesa, con omelia conclusa a bordo campo dall’arcivescovo Serafino Sprovieri. Richiamo all’etica della responsabilità e al dovere di soppesare le parole, specie in certi particolari momenti. I politici hanno accolto l’idea della tregua olimpica per abbassare i toni
- Scritto da Dott.Antonio Stiscia
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Cultura Irpina
Da qualche tempo,ho preso a leggere vecchi testi,nell’intento di allontanarmi dallo studio delle ingiallite carte,che se da un lato rinnovano l’entusiasmo per la patria natìa,dall’altra distolgono la mente dalle considerazioni attuali.
Evidentemente mi sbagliavo !
La battaglia appare perduta in partenza !
Dopo le vicende elettorali,che hanno coinvolto tutti e in misura alquanto discutibile,avevo pensato di dedicarmi alla lettura di qualche buona poesia,come estremo rifugio alle materialità .
Mi sono imbattuto in un testo della metà del 700 ,che a prima vista sembrava lezioso e modaiolo,come a ricordare che la smania celebrativa e pennivendola ha radici antiche ,ma che poi,si è rivelato un compendio di liberalità,per lo spessore culturale