- Scritto da Angelo Siciliano
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ALTRI REPERTI RINVENUTI ALLA COSTA DELLA MENOLA
Una contrada montecalvese abitata nella preistoria, in cui forse si trovava un’officina della pietra, frequentata poi anche in epoche successive come quella romana
Il due agosto 2006 è un’altra data importante per l’archeologia della contrada in cui nacqui e ancora vi abitano i miei, la Costa della Mènola a Montecalvo Irpino. Gli strati del terreno vegetale sovrappostisi nei millenni, sono stati scompaginati negli ultimi secoli, ma soprattutto verso la fine del Novecento con l’uso di ruspe e scavatori, per livellare il terreno, tracciare vie interpoderali per il passaggio dei mezzi agricoli e per l’impianto di noceti e uliveti. Tutte queste attività hanno stravolto il territorio e anche se, in apparenza, paiono aver dato nuova linfa ad un’agricoltura ormai abbandonata ed esangue, in realtà ne prolungano semplicemente l’agonia. Ciò che si era
- Scritto da Dott.Antonio Stiscia
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Il pane di Montecalvo di scena a Raitre sul Tgr Campania
Questa mattina alle 11 e 45 su rai tre sarà di scena il pane di Montecalvo.Durante la trasmissione TGR Italia Agricoltura ci sarà un intero spazio dedicato alle fasi della lavorazione del pane di Montecalvo. Un ulteriore riconoscimento per un prodotto della nostra provincia che si avvia ad affacciarsi sul mercato nazionale. A Montecalvo, infatti, è in corso l’iter per il riconoscimento del marchioIGP proprio per il caratteristico pane cotto a legna. Ma non è solo la tecnica di cottura a contraddistinguere il prodotto irpino. La parte del leone lo fanno anche i lieviti naturali, E’ ancora in uso, infatti, la tradizione di usare il “crescente”. Si tratta di pasta inacidita, che produce una particolare flora batterica, che aggiunta ad acqua e farina produce la lievitazione
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Vini doc e cucina tradizionale, premi a raffica
Irpinia ancora una volta pluripremiata con i suoi prodotti migliori. Trionfano i vini con il fiano di Di Meo al summit mondiale dei Nobel per la Pace di Roma e stacca la prima piazza ad Agrietour di Arezzo, ”Il Torchio” di MONTECALVO Irpino. In auge un affascinante bianco docg che l’Italia del vino ci invidia e che ha affascinato ed intrigato il parterre del prestigioso premio internazionale; conquistano il palato due piatti antichi della cultura contadina nostrana, tra quelli in via di estinzione, praticamente quasi introvabili nelle cucine italiane e che gli agriturismo difendono e propongono. È il caso dell’agnellone di Laticauda al ragù e la ”bucecca” (lo stomaco di maiale) con fagioli e verdure, impostisi al terzo ”Campionato di cucina contadina in agriturismo”. La Campania con ”Il Torchio” di MONTECALVO Irpino l’ha spuntata tra i dieci agriturismo in gara quest’anno; il premio è stato assegnato da una giuria di esperti guidata dallo chef Paolo Teverini. L’agnellone di laticauda, così detto per la particolare
- Scritto da Angelo Siciliano
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Ecco come Francesco GUICCIARDINI, nella sua “STORIA d’ITALIA” (Vol. I, pag.282) (2), descrive lo scontro avvenuto, nel luglio 1496, ai piedi del monte e del castello di Montecalvo
(tra l’esercito di FERDINANDO II d’Aragona (1), re di Napoli e quello del re di Francia CARLO VIII).
(nella zona dell’attuale scalo ferroviario, nei pressi del fiume Miscano):
La “Battaglia di Montecalvo” ricostruita dal pittore Angelo Siciliano.
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L’eroico carabiniere Salvo D’Acquisto, primo di cinque fratelli, nasce a Napoli il 17 ottobre 1920. Frequentò le scuole presso i Salesiani. Ebbe come professore di lingua francese e musica un montecalvese, don Pietro Cavalletti *. Salvo D’Acquisto, al compimento del diciottesimo anno d’età, il 15 agosto del 1939, si arruolò nell’Arma dei carabinieri. Frequentò il corso per effettivi presso la Scuola Allievi di Roma. Durante le ore di libera uscita frequentava due luoghi: “Il Museo Storico dell’Arma” ed il Vaticano. Divenne carabiniere il 28 ottobre 1940. La Torre di Palidoro. Dopo l’8 settembre 1943 un reparto di SS si installò in una caserma abbandonata sita nella Torre di Polidoro, nelle vicinanze di Torrimpietra. La sera del 22 settembre alcuni soldati tedeschi, rovistando in una cassa, provocarono lo scoppio di una bomba a mano. Uno dei militari rimase ucciso e altri due feriti. L’episodio, del tutto fortuito, i tedeschi lo attribuirono ad |