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Benvenuti su Cultura e Tradizione
Montecalvo Irpino
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"La Rosa"
di Antonio Stiscia
Rosa fresca e aulentissima…. Al parlare della rosa,riecheggiano i sacri versi di quel Cielo d’Alcamo che per prima,forse, accomunò la regina dei fiori alla donna.Il fior de fiori,che con i suoi petali si apre alla vita con discrezione e pudore.Un richiamo intenso, odoroso,un profumo inebriante di dolcezza. Simbolo dell’amore e dono d’amore,sa essere altro .Il suo colore e le sue forme si connotano di significati e non basterebbe un libro a riprodurne l’intima e complessa simbologia. Eppure la rosa sa essere utile e da essa l’uomo ha saputo trarne impieghi e diverse fortune.Se dal 700 è invalsa la tradizione ebanistica di utilizzare il duro legno di rosa per arricchire le tarsie del mobilio è anche vero che la rosa,specie quella Antica è da sempre usata al limitare dei filari delle viti,per favorire l’impollinazione delle api,fungendo da attrattore,ma anche quale utile segnalatrice della presenza di parassiti infestanti,stante una certa consanguineità tra le 2 specie botaniche,con la particolarità che la rosa,più delicata va a far da specchietto per le allodole o da agnello sacrificale alla ben più importante vite.- Scritto da Redazione
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Nel tranquillo e sereno ambiente dell'Oasi M.Immacolata di Montecalvo, si è celebrata la "X°Giornata dell'ammalato". La manifestazione patrocinata dal Comune di Paduli (Bn), dalla Comunità Montana "Fortore" con sede in San Bartolomeo in Galdo e la ditta Iris di Acrisio Nicola Columbro di Fano (An), in collaborazione con l'A.M.A.M.I. delegazione di Paduli, e degli ordini francescani secolari di Paduli e Montecalvo Irpino, ha visto la partecipazione di ammalati e pellegrini giunti da ogni parte della regione campana. Parole toccanti e significative nei saluti delle autorità presenti alla cerimonia, dal sindaco di Montecalvo,Giancarlo Di Rubbo, al presidente della comunità montana del fortore, Dr.Luigi Bocchino, al sindaco di Paduli, Dr.Giovanni Di Gennaro, e infine al delegato A.M.A.M.I., Dr.Sergio D'Alessandro, segretario comunale di Montecalvo irpino. Non sono mancati i momenti di riflessione comunitari con l'intervento dl M.R. Padre Provinciale Fra Franco Pepe e momenti ricreativi "in allegria" proposti dalla locale Pro-loco che per l'occasione ha allestito lo stand "Bottega dei Sapori" e balli spensierati su musica di " Felice per caso". Massiccia e partecipe la comunità francescana locale con Padre Filippo Lucarelli in testa e le terziare francescane tutte,nonchè la presenza importante dei cittadini montecalvesi.
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Prefazione
L’idea di ricostruire quello che c’era da ricostruire e restaurare ciò che si poteva della Chiesa di San Nicola è venuta circa sei anni fa ad un gruppetto di ragazzi della contrada Corsano (alcuni come me non tanto ragazzi), che sulla scorta dell’esperienza positiva vissuta qualche anno prima con il rifacimento della Cappella votiva in onore della Madonna di Pompei, si sono avventurati in questa ben più ardua impresa. Quello che il visitatore poteva notare dopo il sisma del 1962 e quello del 1980 era un cumulo di detriti dove, negli ultimi anni era cresciuta una fitta vegetazione, soprattutto rovi. Da questo stato di fatto si può dedurre che lo spirito di sacrificio profuso e l’abnegazione per portare a compimento l’opera di risanamento, sono stati notevoli. Oltre al legame affettivo (il sottoscritto nella Chiesa ha ricevuto la Prima Comunione), la ragione che ha dato impulso all’idea di recupero è stata quella di tramandare ai posteri il notevole bagaglio storico che porta con se la Chiesa di S. Nicola in Corsano. Lo scopo della compilazione di questo opuscolo è rendere l’idea, ad uno sconosciuto visitatore della stessa Chiesa, di quello che essa ha significato nel passato. Il fervore che ha investito i componenti dell’Associazione Culturale “Corsano”, appositamente costituito, ben presto si è trasmesso alle famiglie, le quali sono state e saranno ancora per molto tempo, spero le vere protagoniste dell’opera.
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Galleria Immagini
Immagini di un passato che forse non ritorna più e che la saggezza dei nostri avi ci ha tramandato affinchè il ricordo di un onesto e glorioso passato non fosse caduto nell'oblio della stroria come purtroppo molto spesso accade: speriamo di fare cosa gradita ai nostri compaesani tramite questo strumento tecnologicamente avanzato dov'è possibile fermare per un attimo il tempo ripercorrere con la memoria tramite un fermo pagina pezzi di vita quotidiana dei tempi che furono e andati irrecuperabilmente: se vi va continuate a seguirci. Vi Ringraziamo tutti. Redazione: Montecalvo On Line: www.irpinia.altervista.org/cultura
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Agriturismo "Le Bolle"
Per chi vuole trascorrere dei momenti di autentico relax in assoluta libertà e spensieratezza, il luogo adatto è a portata di mano. Sulla direttrice Benevento-Foggia, a metà percorso,un paesaggio incantevole si mostra in tutta la sua suggestiva e mitologica essenza :
La Malvizza.
Del Comune di Montecalvo Irpino, di cui fa parte, è la zona più misteriosa ed affascinante. Conosciuta già nell'antica Roma,della sua lunga storia,ha conservato interamente la sua peculiarità. Indicata da Cicerone e Seneca, nei loro scritti,come un luogo di ristoro ineguagliabile,per la sua aria salubre
e la genuità del cibo,è considerata come un " Oasi di pace e tranquillità". A carattere prettamente agricolo,in questa zona,opera da alcuni anni l'Azienda Agrituristica "le bolle".
Una azienda collinare di 40 he a totale regime di colture biologiche controllate,allevamenti di animali, cucina dalle antiche tradizioni,dove si possono gustare prodotti di propria produzione.
- Scritto da Angelo Siciliano
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Chiesa Abbaziale - S.Maria Assunta in cielo - Montecalvo Irpino
Alla sommità del paese, attigua alla residenza dei duchi, si erge la chiesa più antica di Montecalvo: S. Maria Assunta in Cielo. Presumibilmente sorta sui ruderi di un antico tempio, dal 1300 ha sfidato tutte le catastrofi abbattutesi sul paese, per giungere a noi nella sua bellezza originaria, anche se sembra destinata ad un non felice rapporto con gli uomini e con il tempo.
Edificata intorno alla prima metà del XIV secolo, rappresenta un vero gioiello di stile dell’epoca.
L’ingresso della Chiesa è posto a circa due metri dal piano stradale, vi si accede attraverso una breve rampa di scala con una bella balaustra , su cui si evidenziano gli stemmi delle famiglie Gagliardi e Pignatelli.