La Sekoma di Montecalvo Irpino - settima parte
- Scritto da Giovanni Bosco Maria Cavalletti
- Categoria: Attualità
È del 6 aprile 1480 il primo editto reale che definisce, per il regno di napoli, la misura ufficiale del tomolo che viene quantificato in 55,3189 litri […]».)
Sostanzialmente invariata la misura rimane con la legge n. 974 del 19 maggio 1811 e la successiva del 6 aprile 1840 (litri 55,234 e 55,545113).
Rapportata in chilogrammi, dal 1480 in poi, tale misura, per le comunità del regno si attestò su 48 o 50 kg a seconda che la verifica del peso fosse attuata con il sistema a barra o con quello a colmo (nel gergo dialettale rispettivamente a «varra» o a «culimu»).
Il primo metodo contemplava l’utilizzo di una barra, da cui il nome stesso del sistema, che, passata sull’incavo ricolmo di grano, eliminava i rigonfiamenti superiori rendendo uniforme la superficie.
La Sekoma di Montecalvo Irpino - sesta parte
- Scritto da Giovanni Bosco Maria Cavalletti
- Categoria: Attualità
«La Sekoma Di Montecalvo Irpino Prima Banca Del Civico Monte Frumentario»
Parte sesta
La Sekoma di Montecalvo Irpino - quinta parte
- Scritto da Giovanni Bosco Maria Cavalletti
- Categoria: Attualità
Parte quinta
Sottrattasi alle pretese baronali, la collettività ritiene maturi i tempi per un passo di avanguardia che associ la crescita civile del paese a scelte economiche che potremmo definire, oggi, modernissime: il pubblico parlamento civico, riunito in numero di cinquantasette decurioni, decide, all’unanimità, di vendere la casa del pane. La decisione viene assunta in un momento di crescita demografica. Nel 1532 il paese contava 460 fuochi (nuclei familiari composti mediamente da 7-8 persone), saliti a 556
La Sekoma di Montecalvo Irpino - quarta parte
- Scritto da Giovanni Bosco Maria Cavalletti
- Categoria: Attualità
«La Sekoma di Montecalvo Irpino prima Banca del civico Monte Frumentario»
Parte quarta
[…]
Questa vivacità amministrativa, palese anche nella realizzazione di opere pubbliche segnate dal sigillo blasonico, coincide con un periodo, il XVI secolo, in cui notevole è la crescita demografica e pressante, di conseguenza, è la preoccupazione del pubblico consesso civico affinché vi siano garanzie di sussistenza per tutti i ceti sociali, messe a rischio, di contro, da una triste serie di eventi che vanno dalla peste del 1526 con relativa carestia, alle carestie
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