Ritorna la paura del Terremoto
- Scritto da Redazione
- Categoria: Attualità
Una forte scossa di terremoto è stata avvertita a Napoli e in diverse zone della Campania, come il Beneventano e l'Avellinese.
Il sisma è stato avvertito con intensita' soprattutto ai piani alti delle abitazioni in diversi quartieri di Napoli.
La gente si è riversata in strada in varie località.La forte scossa di terremoto avvertita in Campania e in altre zone è stata di magnitudo 4.9 secondo quanto si apprende all'Istituto nazionale di geofisica e Vulcanologia.
Dalla scossa delle ore 18.08 di ieri sera, lo sciame sismico continua,fino ad ora segnalate oltre 40 scosse tra il 2.1 al 3.7. L'ultima alle ore 7.30 di questa mattina di magnitudo 2.7.
Il sisma è stato avvertito in maniera netta e per diversi secondi anche nel Casertano e nel Salernitano. Notevole lo spavento con i muri e i lampadari che hanno ballato riportando la memoria indietro a quel 23 novembre del 1980.
Presi d'assalto dalle chiamate i centralini dei Vigili del Fuoco. Gia' la notte scorsa, dopo le 2, l'Istituto di geofisica e Vulcanologia aveva localizzato un movimento tellurico magnitudo 2.6 e 2.4 al confine tra Irpinia e Sannio.
Stella, stellina
- Scritto da Francesco De greogori
- Categoria: Cultura
Nata sono nata nell'Africa d'Italia, in qualche posto e in qualche modo sono pure cresciuta. Non c'erano chitarre ai miei tempi, non c'erano chitarre da suonare ma fili d'erba quanti ne volevi tu da strappare e poi soffiare. E sì la notte, ti potevi fidanzare con la luce dei treni che fischiavano lontano. Probabilmente cominciò con la corriera e con la ferrovia, un uomo chiuse lo sportello e la campagna volò via. Avevi unghie laccate sopra mani da contadina e due orecchini di corallo di quand'eri ragazzina.E ti leggevi i libri che parlavono solo d'amore e poi chissà che altro avevi dentro al cuore. E un anno passa e un anno vola e un anno cambia faccia e una città che muore, che protegge e che minaccia. E un uomo con il cappello che ti accompagna alla fermata e tu che prendi la sua mano e pensi adesso si che sono innamorata.
L'alta qualità dell'olio irpino
- Scritto da Redazione
- Categoria: Tradizioni
L'Olio extravergine d'oliva Irpinia - Colline dell'Ufita DOP ha caratteristiche aromatiche e gustative peculiari, conferite dal microclima, dal terreno e dalle tecniche di coltivazione tramandate, oltre che dalla varietà di oliva Ravece, particolarmente adatta alla coltivazione nel territorio irpino grazie alla capacità di resistere alle gelate e alle nevicate invernali e primaverili.L'Olio extravergine d'oliva Irpinia - Colline dell'Ufita DOP ha radici antiche, che fanno risalire la coltivazione dell'olivo in quest'area già ai tempi dei Romani. Citazioni della Ravece, la principale varietà di oliva utilizzata per la produzione, sono rintracciabili a partire dal XVI secolo in diversi documenti, come ad esempio nell'opera Platea Urbis et foranea del Vescovo Diomede Carafa del 1517 o in uno scritto successivo del Vescovo Donato de Laurentiis, databile al 1580. La coltivazione della varietà Ravece conobbe un ulteriore sviluppo nel XIX secolo, come testimonia Nicola Flammia nella sua opera Storia della Città di Ariano del 1893.L'olio extravergine d'oliva è un alimento facilmente deperibile che necessita di una corretta conservazione onde evitare l'alterazione delle sue caratteristiche organolettiche.
Schegge di memoria: Il pane a Montecalvo Irpino
- Scritto da Angelo Siciliano
- Categoria: Cultura
A Montecalvo Irpino - Av, in un ambiente domestico come questo, mia madre panificò per 40 anni per farci uomini a me e a mio fratello. Il forno di cui si servì era uno dei 4 forni pubblici del paese (quello di Angilélla sciacquaglìna, poi passato a sua figlia Pippinèlla, a la vija 'lu mont). Poi, nel 1965, costruimmo il nostro forno, annesso alla nostra nuova casa in campagna, alla costa della mènola, dopo il terremoto del 1962. Vissi per 25 anni in una casa rurale, avente un ambiente-cucina simile a questo e ne posso descrivere minuziosamente, in dialetto, angoli, oggetti e relativo uso.
Oggetti da sin.: "buffètta, sèggia, fazzatóra 'ncòpp'a la chjanca, prisu, caccavèddra, cimminìja cu spèrchju, cupiérchju d'allumìniju e vasèttu 'ncòpp'a lu cirmàle, tréppiti e ruvàgna appés'a lu muru, dóji sèggi, stipèttu cu cistiéddri e cupiérchji, n'ati dóji sèggi 'mpagliàti e matunèlli 'n terra" - tavolo, sedia, madia su panca, vaso e pentola in terracotta, caminetto con specchio, coperchio di alluminio e vasetto sul ripiano, treppiede e oggetti appesi al muro, due sedie, stipetto con cestelli in vimini e canne e coperchi, altre due sedie impagliate, e mattonelle del pavimento.
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