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Montecalvo Irpino "Storia civile" Manifestazione del 7 aprile 1946
La prima cellula del partito comunista italiano nasce nel gennaio del 1944 per opera dei confinati politici Antonio Smorto e Concetto Lo Presti. I promotori locali della cellula di via roma a Montecalvo,sono Pietro Cristino, Pompilio Santosuosso, Antonio Ciasullo, Fedele Schiavone, Antonio Tedesco, Giovanni Cardillo ed altri . Nell'immediato dopoguerra (1946-48) creano il fronte popolare (la spiga),insieme ai socialisti e nelle prime elezioni democratiche conquistano l'amministrazione del comune,eleggendo sindaco il Dott.Pietro Cristino. Nelle foto è documentato il momento successivo alle prime elezioni del dopoguerra. Il corteo dei vincitori
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Periodo spagnuolo: Conti e Duchi che si succedono a Montecalvo sino a noi.
E siamo al periodo post-aragonese. I tempi erano completamente mutati e le cose politiche del regno erano in ribasso. Questo nuovo periodo, nei primi albori del secolo sedicesimo, si apre con la serie dei vicerè per il nostro regno, ora divenuto una provincia spagnuola. Fino a quel tempo Napoli era stata sede regia: non fu più così sotto il nefasto, malefico, sciagurato dominio spagnuolo - asburghese. Ferdinando il Cattolico, dopo una breve permanenza nel regno fece ritorno nella Spagna, ove la sua presenza e 1’opera sua erano necessarie, affidando per primo, il governo del reame ad un vicerè. Carlo V degli Asburgo, prendeva l’eredità delle Spagne, e malgrado le mire di Francesco I° di Francia , dopo la morte di Massimiliano, venne eletto imperatore dai principi della Germania superando ancora con la forza e con l’intrigo tutte le opposizioni che si frapponevano per il possesso di tutti gli stati. Quanto al nostro regno, esso mutò del tutto la sua posizione per il mutare degli eventi cennati - ed abbiamo nella storia le triste fasi dei vicerè originari della Spagna , di cui sono ben noti i loro sistemi. Così le nostre provincie meridionali passarono attraverso alternative di soprusi, di feroci dispotismi, di prepotenze, di rappresaglie e di durezze di ogni sorta per un periodo di oltre due secoli.
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Montecalvo dopo la morte di re Guglielmo II° - I re svevi.
Con la morte di Guglielmo II° i regni di Sicilia passarono in successione - a Costanza normanna, che fu moglie dell’imperatore Errico VI° di Svevia. Vennero altri tempi - altri nomi — altre vicende. Le guerre di quei tempi per ricuperare i regni dotali, l’assedio di Napoli — la sua seconda venuta in Italia per il riacquisto dei regni medesimi - sono fatti che possiamo leggere nella storia generale. - Seguirono i tempi di Federico II° di Svevia, ma per la nostra terra- che rimaneva ancora nella terra beneventana, per mutar di tempi e di baroni, nulla o quasi, si era cambiato. Nel regno, i Feudi incominciarono ad essere ereditarii a tempo di Federico II° nel 1210 — dal quale fu pubblicata la Costituzione: Ut de successionibus - in cui si dichiara essere ereditari con l’investitura semplicemente. - A tempo di Carlo II° di Angiò, nel 1300 cominciarono ad essere ereditari sotto altra investitura, cioè per gli eredi discendenti dal legittimo corpo:Le aride cronache del nostro paese poco riportano di rilevante. Siamo sicuri che si viveva la vita di un paese feudale. Relativamente, era un centro notevole a causa dei rapporti che aveva con la vicina Ariano e dei contatti con Apice - Benevento - Buonalbergo - Corsano. Nel registro dell’imperatore Federico Il - 25 Dicembre 1239 - tra gli altri baroni che sono nominati - nel giustiziariato di Principato - per la custodia dei lombardi fatti prigionieri di guerra, vi è Matteo di Letto, che fu poi Signore di Montecalvo - come vedremo da un documento del R. Archivio. - Vi è pure Dominus Casalis—Albuli (Casalbore). Intorno a questi tempi, fu pure giustiziere imperiale di Principato e della nostra terra beneventana Tomasio de Montenigro - il quale ebbe il mandato di assegnare i detti prigionieri ai di versi baroni della sua giurisdizione. - Qui notiamo che diviso il regno in Provincie - Montecalvo fu inclusa in prov: di Principato ultra.
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Montecalvo Irpino e il Brigantaggio
Giuseppe Schiavone era un contadino di S. Agata di Puglia, che si era dato "alla campagna per non rientrare al servizio militare come recluta della leva del 1860", e, durante il 1862, come risulta da un attestato del suo Comune, si era reso responsabile di: a) riunione in banda di malfattori, grassazione e sequestro di persona in danno dei fratelli Granato di S. Agata; b) furto di un cavallo in danno di Di Rienzo di S. Agata. Nel 1863 si era reso colpevole di: a) attacco e resistenza alla forza pubblica; b) uccisione di quattro buoi e due muli, incendio della masseria di Lorenzo Mazzo di S. Agata. Inoltre, prese parte ad un massacro fatto nel comune vicino di Orsara, uccise il tenente Lauri della Guardia Nazionale, un capitano e il tenente Paduli; partecipò ai conflitti con il 20° Fanteria ed il 22° Fanteria ………………………… un fascicolo dell'Archivio di Stato di Avellino (fascicolo 397 del Tribunale di Ariano) comincia con una relazione di Antonio Zucchetti per i fatti di Giuseppe Schiavone e della sua donna Filomena Pennacchio, commessi nel 1863: "Nel mattino del 23 gennaio 1863 la banda brigantesca capitanata dal masnadiero Giuseppe Schiavone, forte di 30 malfattori a cavallo ed armati, si diresse alla masseria dei fratelli Cristino a Montecalvo. Nelle ore pomeridiane lo Schiavone, con Filomena Pennacchio ed altri due briganti, trasse alla masseria D'Agostino e richiese a lui un cavallo e del denaro, minacciandolo di sequestro. I malfattori intanto, per esser sicuri, sequestrarono il figlio del D'Agostino e lo condussero nell'altra masseria dove stava il resto della banda...
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Voci Dall'Irpinia
Pagina dedicata ai poeti e scrittori Irpini
di Stephanie Longo e Alfonso Caccese
La modernizzazione dell’Irpinia vista attraverso la letteratura italiana pubblicata dopo il 1980
[The Modernization Of Irpinia As Seen Through Italian Literature Published After 1980
Stephanie A. Longo
Mentor: Dott.ssa Virginia Picchietti
Lettori: Dott.ssa Josephine Dunn
Dott. Roy Domenico
Un progetto presentato per realizzare parzialmente le esigenze del Programma d’onore dell’Università di Scranton