Pro Loco Montecalvo: eletto il nuovo direttivo.
- Scritto da Redazione
- Categoria: Attualità
Nella serata del 16-05-2012 si è tenuta l’assemblea dei soci della Proloco di Montecalvo che ha proceduto all’elezione del nuovo consiglio d’amministrazione.
Sono stati eletti: Alfonso DE CRISTOFARO, Armando D’ADDONA, Antonio CARDILLO, Luca DE MARCO.
In prosieguo si è tenuta la prima riunione del Consiglio d’Amministrazione alla presenza del componente rappresentante dell’Amministrazione Comunale, assessore Mirko IORILLO.
Il consiglio ha eletto all’unanimità il nuovo presidente nella persona di Alfonso DE CRISTOFARO, che ha immediatamente convocato la prima seduta del CDA della Proloco per sabato 19-05 per avviare la programmazione delle attività. Il presidente ha invitato tutti i soci della Proloco a partecipare chiedendo un contributo fattivo a tutti indipendentemente dalle cariche e dai ruoli di ognuno.
Leggi tutto: Pro Loco Montecalvo: eletto il nuovo direttivo.
Avviati i lavori della casa dell'acqua in via dei Mille, vicino alla Caserma dei Carabinieri
- Scritto da Redazione
- Categoria: Cronaca
Arriva la “Casa dell'acqua”.
Non è un'attrazione da parco dei divertimenti ma un tentativo di ridurre la produzione di rifiuti in plastica.
Partendo dal presupposto che ormai quasi tutte le famiglie italiane, quindi anche quelle montecalvesi, utilizzano quotidianamente l'acqua minerale, l'amministrazione comunale ha pensato di realizzare un impianto che la produce sia liscia che gassata.
Si tratta di un dispositivo che partendo dall'acqua delle condotte idriche riesce a filtrarla ed a gasarla in modo da adattarla al gusto dei consumatori.
L'impianto sarà dotato di un lettore di carte magnetiche con il quale sarà possibile prelevare l'acqua. In sostanza i cittadini si potranno recare al distributore con i recipienti e potranno prelevare i quantitativi desiderati di acqua.
Molto contenuti i costi.
La tarantella Montecalvese ed i suoi equivoci
- Scritto da Alfonso Caccese
- Categoria: Cultura
La tarantella napoletana nacque a Napoli ai primi del ‘700. A quel tempo le coppie si conoscevano tramite le famiglie. L'amore tra i giovani era platonico. Era molto difficile avere dei contatti, potevano solo guardarsi e sorridersi.I genitori accorgendosi delle simpatie reciproche tra i loro figli organizzavano delle festicciole che finivano sempre a tarallucci e vino (queste erano le loro possibilità!). Sul finire delle festicciole c’era sempre la tarantella. Anche perché in quell’epoca nelle famiglie non mancava mai un mandolino e un tamburello. In seguito un grande maestro napoletano Raffaele Donnarumma musicò la prima tarantella. E man mano venne figurata con vari quadri che mascheravano dietro il ballo momenti in cui era possibile di guardarsi negli occhi o in viso, sentire i primi contatti fisici dove dalla stretta della mano stessa, si poteva capire l'intensità dell'amore che stava per nascere, fino ad abbracciarsi in girotondo facendo capire che la loro felicità in seguito si poteva trasfomare in amore.
Le Janare
- Scritto da Giovanni Bosco Maria Cavalletti
- Categoria: Cultura
Le janare sono figure caratteristiche della civiltà contadina. Nella tradizione, esse erano fattucchiere in grado di compiere malefici ed incantesimi, di preparare filtri magici e pozioni in grado di procurare aborti. Tuttavia non si conosceva l'identità delle janare: esse di giorno potevano condurre una esistenza tranquilla senza dare adito a sospetti. Di notte, però, dopo essersi cosparse le ascelle (secondo altri il petto) di un unguento magico, esse avevano la capacità di spiccare il volo lanciandosi nel vuoto a cavallo di una granata, cioè una scopa costruita con saggina essiccata. Nel momento del balzo, pronunciavano la frase: Sott'a l'acqua, sott'a 'r vient, sott'a la noc d' Bnvient - (sotto l'acqua e nel vento, sotto il noce di Benevento) (qualcuno ha avanzato l'ipotesi che il misterioso unguento fosse una sostanza allucinogena.In tal caso alcune delle storie fantastiche che si raccontano sarebbero nate dalle allucinazioni vissute delle persone che facevano uso di tale unguento). Si racconta anche che le janare preferissero radunarsi nelle sere di tempesta, quando il vento soffia impetuoso e la pioggia cade incessante, mentre le tenebre, squarciate dai lampi delle folgori, lasciavano scorgere le orripilanti sembianze di quelle donne demoniache che a cavallo delle loro scope, volavano in direzione del noce di Benevento.
Pagina 93 di 237