84°Anniversario del Monumento ai Caduti
- Scritto da Alternativa Montecalvo
- Categoria: Cronaca
Insigne opera scultorea dell’artista Michele Guerrisi, Professore nella Real Accademia di Belle Arti di Torino, autore, tra i tanti, del monumento all’Universitario caduto in guerra, posto nel cortile d’ingresso della sede centrale della Federico II di Napoli.
Cerchiamo di illustrare questo gruppo scultoreo, diviso in tre parti, sulla base della documentazione autografa dell’autore in nostro possesso e alle dritte degli anziani che ancora ricordano l’avvenimento.
Il 28 maggio 1923 il maestro Michele Guerrisi inviò le fotografie dei bozzetti alla speciale Commissione che si era formata in paese.
Successivamente all’invio dell’anticipo (l’opera, pare sia costata 5.000 lire dell’epoca, raccolte in buona parte con le rimesse degli emigranti) l’artista inviò il bozzetto in creta. Avuto il placet si mise all’opera. Il 3 ottobre 1926, con una prolusione di Nicola Susanna, marchese di S. Eligio, sposato alla N.D. Anna de Cillis, il monumento fu inaugurato con la partecipazione dell’intera cittadinanza.
Come si presentava nel 1926 il gruppo scultoreo? Vi era uno spiazzo quadrato, in terra battuta, delimitato da un’artistica ringhiera in ferro agganciata a pilastrini in pietra di Fontanarosa. Al centro una base in pietra circondata da tre scalini. Sul basamento è posto il monumento vero e proprio, in bronzo, diviso, come si diceva, in tre parti.
Caso pianta organica, in campo i sindacati
- Scritto da Fonte:Irpinianews.it
- Categoria: Politica
È un’atmosfera da guerra fredda,quella che si respira in queste ore nei corridoi della sede municipale di Montecalvo Irpino. Il Comune, guidato dal sindaco Carlo Pizzillo, ha dichiarato il dissesto finanziario lo scorso dicembre. Ma a rendere ancora più complicato il quadro amministrativo e politico montecalvese è la questione ‘pianta organica’ a causa della quale negli ultimi giorni si è scatenato un vero e proprio terremoto. Questi in sintesi i fatti: l’esecutivo ha approvato lo scorso 22 aprile una delibera per la rimodulazione della nuova pianta organica dalla quale risulterebbero 12 esuberi e altrettanti dipendenti comunali messi in mobilità per 2 anni. Ma nella seduta di giunta qualcosa va storto: due assessori comunali, Stiscia e D’Addona si rifiutano di sottoscrivere il documento perché, dicono, la discussione avrebbe dovuto aver luogo prima in consiglio e soprattutto sarebbe dovuta essere accompagnata da un confronto con i sindacati.
Pietro Paolo Parzanese.
- Scritto da Dott.Antonio Stiscia
- Categoria: Cultura
"Come non ricordare Pietro Paolo Parzanese, poeta arianese dell’800,ma di origini Montecalvesi (il nonno era di Corsano, dove prosperano i suoi lontani parenti),un letterato fine,di grande cultura e di sicuro ingegno,che ha lasciato opere di indiscusso valore,significate dalle sue poesie,intrise di una ricercata semplicità,quasi a voler avvicinare alla poesia il popolo,dando così vita a uno stile che ancor oggi si ricorda come “versi alla Parzanese.” Nonostante la fama nazionale e internazionale,la Città di Ariano non ha saputo far altro che dedicargli un Busto e un Liceo,quasi a compier un atto dovuto,lasciandone il ricordo al lento incedere del tempo irriconoscente. Il Liceo Parzanese,tra i primi del Regno Italico per qualità e per didattica(insieme al Borromeo e al Parini) è diventato un anonimo e dozzinale liceo di provincia,immemore delle menti e delle genialità dei suoi professori e dei suoi allievi,vanto della terra irpina. La città immemore,non ha saputo dedicargli nemmeno un Premio Letterario. Rari i suoi libri,introvabili le sue opere.
Il Rione Trappeto di Montecalvo Irpino
- Scritto da Mario Sorrentino
- Categoria: Tradizioni
In nessuna delle schede scritte per questo museo virtuale mi sono espresso in prima persona come ora sto per fare riguardo al rione Trappeto del mio paese d’origine. Una specie di pudore mi ha trattenuto dal farlo, una specie di blocco psicologico, per molto, troppo tempo. Si trattava, lo temevo, di recitare solamente un elogio funebre. Si può parlare di un pezzo di paese, di un piccolo mondo incastonato ai margini del centro storico come si fa di una persona morta? Ora so che si può fare , perché il Trappeto è morto.Giace con le facciate sventrate delle sue case sulla pendice meridionale della nostra modesta montagna e sembra che stia per scivolare nella voragine del Fosso Palumbo.Le antiche case scavate nell’arenaria e ordinate in gradoni sono ormai immerse nel silenzio e non danno più segni di vita. L’abitato ancora vivo era ordinato in gradoni più o meno orizzontali e le case di un livello inferiore tracciavano con i loro tetti le strade ( sentieri quasi campestri, in verità) per le case del livello superiore; e così salendo sino al ciglio del rione dove in alto cominciava il paese di case “vere”, non di case “grotte”.
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