Giovanni Bosco Maria Cavalletti nasce a Montecalvo Irpino il 19 agosto 1954. E’ docente di scuola elementare daI 1974. Nell’anno accademico1987-1988 consegue il Diploma Superiore di Scienze Religiose presso l’Istituto “Giuseppe Moscati” di Benevento. Studioso di storia patria, pubblica saggi e testi di storia offrendo la sua collaborazione (anche come coautore) a numerose riviste locali e nazionali (citiamo alcuni scritti: Montecalvo di famiglia; Fonti per la storia di Montecalvo Irpino (2 voll.); Montecalvo dalla pietra alla Storia; Il Beato Felice da Corsano e la sua Riforma Illicetana; S. Pompilio M. Pirrotti:ultima lettera a Montecalvo?; Colori, sapori e arte nella Valle del Miscano La via Traiana nella religiosità antica e medioevale; ecc.). E’ stato più volte presente in trasmissioni televisive nazionali quale esperto della cultura storico-antropologica dell’area appenninica dell’Italia Centro Meridionale (citiamo alcune partecipazioni: trasmissioni della RAI: “Utile e futile vi invita tutti a tavola”; “Uno Mattina” aspetti culturali della tradizione folklorica (pacchiane) sannito-irpina; “Uno Mattina: notte delle janare”; Mediaset-Rete 4: trasmissione “Miracoli”). E’ tuttora consulente e componente di vari comitati scientifici. Nel 1986 riceve in Roma il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il suo romanzo storico “Il cardo di San Giovanni”, opera prima,
con la prefazione di Giancarla Mursia, titolare della nota casa editrice.
L’ultima opera pubblicata da Gianbosco, nel mese di novembre 2005, è: “I teschi che parlarono di Dio”. Nel 1990 il Rev.mo Padre Generale Giuseppe Maria Balcells Auriach gli conferisce il Diploma della Fraternità dell’Ordine delle Scuole Pie. Nel 1991 è finalista, a Milano, del Premio Letterario Montblanc — the art of writing per il romanzo giovane, giuria composta da Camunia, Garzanti, Longanesi, Mondadori, Rizzoli, Ruscoli, sotto la presidenza dell’editore Giancarla Mursia. Nel 1996 il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, motu proprio, gli conferisce, per meriti culturali, l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.