La Sagra dei Cicatielli
15 Agosto
Montecalvo Irpino (AV)
Si rinnova da 36 anni il tradizionale appuntamento con una delle Sagre più antiche della Regione Campania.
Nata da una felice intuizione dei componenti della Pro Loco Montecalvo dei primi anni 70,per promuovere e tipicizzare un prodotto specifico e originale di un determinato territorio,La sagra dei Cicatielli,fu dal primo anno uno straordinario successo in termini di partecipazione(10.000 degustatori) e di presenze turistiche in ambito regionale. Un successo inatteso,che si ripete ogni anno, dovuto alla volontà di mantenere la tradizione eseguendo, fedelmente, tutte le fasi e tutte le procedure ,dalla scelta dei prodotti fino alla trasformazione,fatta ancora oggi rigorosamente a mano,con l’ausilio di almeno10 donne,che per giorni “cavano i cicatielli”,che poi vengono messi ad asciugare,occupando superfici,di qualche centinaio di metri quadrati.
Ma veniamo ai cicatielli,che alimento è mai questo?
E‘ una pasta alimentare fatta in casa,tipica della tradizione montecalvese,che si sposa magnificamente col sugo di braciola(grosso involtino di carne) o con i broccoli.
La Sagra è uno straordinario avvenimento di carattere culturale e folkloristico,perché il paese approfitta dell’avvenimento per promuovere tutti i prodotti di eccellenza,ad iniziare dal Pane di Montecalvo,già riconosciuto Prodotto Tipico Nazionale e considerato tra i pani più rinomati d’Italia,passando per l’olio extravergine Ravece,i pomodori di collina,i formaggi di Laticauda ,il miele di collina ,senza dimenticare la vivaistica e le tante piccole attività di trasformazione che arricchiscono la nostra millenaria terra.
Un tuffo nel passato,un rispettoso ricordo di una civiltà contadina ancora viva,ricca di colori e di sapori,profumata dai cibi genuini,innaffiati dal vinello locale Turchenese e allietata dai canti e dai balli di floride Pacchiane(costume tipico montecalvese) coinvolte in frenetiche tarantelle,frutto di ritmi sincopati che rimandano alla ancestrale tradizione della pizzica,con evidenti e stuzzicanti atteggiamenti erotizzanti.
Il 15 Agosto un appuntamento da non perdere,un’occasione per scoprire un dolce passato,che rivive grazie alla tenacia e all’orgoglio di un popolo,fiero delle sue tradizioni.
Antonio Stiscia
Nome della ricetta:CICATIELLI
Storia della ricetta:
Di antichissime origini e legata alla tradizionale e gustosa cucina contadina,si racconta che secoli addietro una donna montecalvese,irritata dai tradimenti del marito,volle sfogare la rabbia che aveva in corpo,inventando questo tipo di pasta . Il tutto appare comprensibile,se si pensa al modo in cui viene lavorato l’impasto( con buona foga),lo strappo del pezzo di pasta che viene accecato (cicato) con l’indice e il medio della mano,movimenti che ben esemplificano e testimoniano la rabbia della moglie cornuta,che riuscirà,proprio con questo piatto, a riconquistare il marito.
La fantasia popolare è il sale di ogni civiltà e l’orgoglio di un paese ,che con la più antica Sagra della Campania ,XXXVI edizione-15 Agosto“Sagra dei Cicatielli e del Pane di Montecalvo” cerca di mantenere vive le sue tradizioni gastronomiche e folcloristiche.
Ingredienti per 4 persone:
Farina di grano duro(saraolla) 400 grammi e acqua tiepida (per l’impasto)
Condimento: 3 varianti-connesse alla stagione:
*Ragù di carne con la braciola(braciola della moglie);
*Con i broccoli(scaldati con i cicatielli) e conditi con la scardella (pancetta a pezzetti soffritta in olio extra vergine di olive delle colline irpine);
n.b. i broccoli nella tradizione montecalvese vengono considerati afrodisiaci e fertilizzanti il seme maschile” chi si magna lu ruoccolo s’adda sta fermo cu lu paruoccolo”;
*Con passato di pomodoro fresco e condimento di ricotta salata(fresca o stagionata).
Preparazione:
Si impasta la farina con l’acqua tiepida,energicamente, e fino a formare un pane di pasta elastica e compatta,che si lascia riposare per qualche minuto.
Con un coltello si procede al taglio della pasta,ricavandone alcuni pezzi fusiformi che adagiati su di un piano di lavoro,vengono affinati dalla sfregamento congiunto delle mani sulla pasta,che assume la forma di un lungo fuso(cingolo),dal quale con un movimento combinato(pressione dell’indice e del medio della mano) si incava la pasta,che viene strappata dal cingolo per diventare cicatiello.
Terminata la produzione dei cicatielli ,gli stessi vengono posti ad asciugare su di un piano in legno(tavulillo),per la necessaria breve essiccazione prima della cottura,in abbondante e bollente acqua salata.
Buon appetito !
Antonio Stiscia