"Il Natale rubato"  in corsa per il David di Donatello
Il regista Tordiglione regala all'Irpinia una nuova emozione
Pino Tordiglione porta a casa un altro traguardo importante. "Il Natale rubato", attraverso il quale il regista ha mostrato a tutta Italia l'esistenza di Fontanarosa, piccolo comune irpino, concorrerà per il prestigioso premio 'David di Donatello'. Da questo evento nasce una riflessione intorno al futuro dell'Irpinia, provincia ricordata quasi esclusivamente per episodi non certo piacevoli, quali il terremoto e i rifiuti.Ne abbiamo parlato con il regista irpino da sempre attento ai problemi dei suoi conterranei. - Con il suo film si potrà, finalmente, conoscere un aspetto dell'Irpinia finora ignorato. Cosa lo ha spinto a fare tanto per la sua terra?
Non è la prima volta che mi interesso di queste problematiche. Ho all'attivo 20 documentari con i quali ho portato l'Irpinia nel mondo, e l'ho fatto con molto orgoglio. Vado fiero delle mie umili  origini: sono figlio di braccianti agricoli emigrati in Svizzera.

Nella mia vita, dunque, c'è la traccia indelebile delle vessazioni subite da questo popolo sfortunato, geneticamente abituato al   vassallaggio. Pratica ancora molto diffusa e diretta dai politici attuali, che di fatto hanno sostituito l'antica nobiltà.
- Quindi, secondo lei l'Irpinia è mal governata?
La verità è che c'è una classe dirigente inadatta. Lontana dalle esigenze della gente del terzo millennio. Purtroppo stiamo assistendo, impotenti, ad una "geriatria della politica" senza   nessuna possibilità di ricambio generazionale.
- Quali i rimedi per questa situazione?
Innanzitutto bisogna frenare la fuga dei giovani da queste terre, puntando sullo sviluppo locale. In Irpinia abbiamo l'oro, e purtroppo andiamo a cercarlo altrove. È necessario instaurare il  principio del lavoro e della meritocrazia, ma per fare questo la politica deve essere sfrondata  da quei meccanismi perversi che bloccano il ricambio della classe dirigente;
- Quali sono le figure politiche che le sono piaciute di più?
Sicuramente il De Mita anni '80,  l'ex sindaco di Avellino, Antonio Di Nunno per il suo spirito combattivo e coriaceo e Franco Maselli un gentiluomo della politica.
- In quali aspetti si riconosce come irpino?
Noi, figli dei lupi, crediamo nella forza invisibile, e negli spiriti che popolano le nostre terre. A me piace dialogare con la natura, fare lunghe passeggiate e sentirmi un tutt'uno con essa. È da  questo incontro panteistico che traggo ispirazione per i miei lavori. I nostri luoghi hanno una magia unica, abbiamo il dovere morale di conservarli nella loro purezza e di divulgarne la  conoscenza affinché gli altri possano visitarli, è dalla forza di questa terra che dobbiamo trovare il coraggio di combattere con coscienza fino alla morte per devastare il vassallaggio e  ridare alla nostra gente quella dignità sottratta e negata  ma soprattutto cercare di essere l'esempio per l'intero mezzogiorno.

Da Tabloit
Marco Feltri
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25 febbraio 2005-Notizia registrata da A.Caccese

Il regista Pino Tordiglione si complimenta con il nostro Angelo Siciliano

Da: PT COM [Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.]
Inviato: domenica 13 febbraio 2005 19.52
A: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Oggetto: Congratulazioni per le sue poesie.
 

Navigando sulla rete ho avuto il piacere di ascoltare le sue belle e profonde poesie.
Mi auguro che presto, se Le farà piacere, potrò utilizzarle per il mio lavoro.
Cordialità
Pino Tordiglione
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