Rifondazione Comunista sulle prospettive politiche all'interno della "Campana".

Il risultato elettorale regionale ha, di fatto, ristabilito gli equilibri politici e restituito ai partiti il ruolo centrale della gestione pubblica, pertanto la contrapposizione ‘formale’ tra la maggioranza e l’opposizione consiliare del Comune di Montecalvo Irpino risulta inopportuna. Ritengo che l’esecutivo della Amministrazione Di Rubbo, nell’elaborazione delle pratiche inerenti i fondi regionali per i danni subiti dalle aziende agricole nel 2003, sia stata presuntuosa e poco accorta.
Valuto poco efficiente, in questa occasione, la denuncia pubblica attraverso la sola affissione di manifesti del gruppo della Campana, considerata la possibilità da parte della stessa opposizione di convocare un Consiglio Comunale specifico.
Con la nascita dell’Unione di Prodi la politica è cambiata!
Tutte le forze del Centro-Sinistra debbono fare uno sforzo affinché il nuovo messaggio politico arrivi anche più distante dei cittadini. Rifondazione Comunista, attraverso il voto regionale, torna ad essere la seconda forza politica del Comune di Montecalvo, consentendo al sottoscritto di essere il più votato del P.R.C., sia in loco che in Provincia.

Allora nasce una domanda,la Campana nell’ultima tornata elettorale ha votato per un candidato di destra o di sinistra? Il gruppo della Campana, allora, rappresenta la sinistra o la destra?

Il mio Partito (P.R.C.), subito dopo il voto delle amministrative del 2004, aveva posto la stessa domanda al gruppo della Campana, rimasta senza risposta, per cui il Comitato Direttivo del Circolo di Montecalvo, deliberò la costituzione del gruppo consiliare autonomo e di opposizione, ma indipendente dal gruppo della Campana, anche perché, come aveva sempre sostenuto in campagna elettorale il candidato a sindaco del gruppo Civico, con Rifondazione vi era solo un accordo di desistenza.

La desistenza trova applicazione e ragione di essere nel sostegno esterno alle maggioranze amministrative; dato che siamo all’opposizione, oggi non vedo la necessità di continuare un percorso unitario che non ha nessun futuro politico. Tutto questo mette in discussione la nostra permanenza nel gruppo consiliare della Campana.

La vittoria in Puglia di Nichi Vendola rappresenta un fatto di straordinaria valenza politica, ha, di fatto, eliminato la diffusa pregiudiziale nei confronti del P.R.C.; pregiudiziale che non è venuta meno in una trattativa a tavolino, bensì nel confronto maturato sul campo (le primarie e la successiva affermazione quale Presidente della Regione Puglìa).

Questa esperienza unitaria si presenta per Rifondazione Comunista come un’occasione per incidere sul programma complessivo dell’Unione, partendo anche dal livello locale.

Le forze di Sinistra e di Centro-Sinistra si devono unire per battere le destre e non possono quindi arrivare con divisioni interne alle prossime elezioni politiche.

Non si può affermare che gli accordi locali siano diversi dagli impegni nazionali.

La mancanza di chiarezza dei partiti impegnati nelle liste civiche crea solo confusione e scarsa partecipazione alla vita politica e partitica.

Per questo motivo invito pubblicamente la nostra Compagna, impegnata istituzionalmente, a rivedere la sua collocazione all’interno del gruppo civico e a condividere con il sottoscritto e il Comitato Direttivo del locale Circolo del P.R.C. la scelta di avviare un ragionamento unitario con le forze politiche e democratiche dell’Unione.

Il segretario del Circolo Territoriale P.R.C.

Pompilio Albanese

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