Cenni storici sul Palio
Nel 1254 Montecalvo fu saccheggiata dai Saraceni per ordine di Re Manfredi, perchè partigiana del Papa Alessandro IV. Nonostante il saccheggio subito, la terra di Montecalvo non rimase abbandonata. Infatti, nel 1276 troviamo che ne era Signore Matteo Di Letto; e nel 1284 Giovanni Mansella, che possedeva una parte del paese mentre il resto era della Regia Corte. Giovanni Mansella, il più fedele tra gli ufficiali del Re Carlo I D'Angiò, fu, con la moglie Margherita De Tocco, l'artefice principe del risveglio culturale del nostro paese. Fu anche inviato a Crepacore per seguire i lavori del Castello, sottratto ai saraceni: insomma Giovanni Mansella ha dato grande lustro al nostro paese, tanto da essere ancora oggi ricordato come personaggio di grande valore. L'ufficiale al suo ritorno, trovò il paese consumato da guerre e lotte intestine, perciò tra le tante iniziative decise di organizzare dei giochi che ricostruissero il tessuto sociale del paese: riaccorpò gli abitanti ricucendo i rapporti tra "Montecalvesi amati e odiati" all'interno del Feudo. Addestrati per vincere in
guerra, gli abitanti trovarono nella contesa del Palio il mezzo per conquistare fama e rispetto anche tra le mura amiche. Il gruppo di abitanti che vinceva il Palio aveva il rispetto di tutti per un intero anno. Oggi il Palio ritrovato è la rievocazione di un periodo di riscossa di Montecalvo, e insieme l'auspicio che questa cittadinanza possa riconquistare un collante sociale, in ricordo del tempo che fu con l'augurio del tempo che sarà.