La notizia era attesa dopo la cerimonia di riapertura ufficiale del Castello Pignatelli dello scorso 10 Agosto. Già alcuni assessori, in linea informale, lo avevano accennato: i ristrutturati locali del castello verranno messi a disposizione di tutti gli interessati per visite guidate, prenotabili attraverso un numero telefonico apposito. In realtà, si tratta solo di un primo passo per far sì che il piccolo maniero diventi un vero e proprio centro servizi, ponendo fine alla decadenza che ha caratterizzato gli ultimi anni della sua antica storia.Presto sarà individuato dall’amministrazione comunale guidata dal Dott. Carlo Pizzillo un responsabile della struttura con mansioni specifiche di manutenzione e cura. I locali che oggi è possibile visitare in seguito ad una lunga ristrutturazione sono essenzialmente quelli della vecchia struttura del Castello, ossia della fortezza che un tempo serviva alla difesa del borgo. Impossibile, purtroppo, a causa dell’incuria post terremoti, si è rivelato il recupero della parte di struttura che era utilizzata come residenza dai Duchi di Montecalvo e che rappresentava il vero e proprio Palazzo Ducale.

 E resta, inoltre, ancora un’ulteriore parte del Castello in fase di ristrutturazione che, si spera, potrà essere aperta al pubblico il più presto possibile. Attualmente, dunque, è possibile visitare diverse sale collocate sui tre piani. Arrivando al Castello da Via S.Maria, si passa attraverso il Portale Gagliardi, in pietra arenaria, che deve il nome alla famiglia che nel 1505 ca. lo ha fatto realizzare. Prima di entrare nel Castello vero e proprio, si nota una struttura in pietra, una specie di casupola, che è il risultato del recupero di quella che doveva essere una vecchia cisterna usata a scopo difensivo e di cui si possono osservare le fondamenta attraverso un pavimento di vetro. Entrando nella struttura rinnovata si trova una prima sala, in cui è stata allestita una mostra fotografica permanente: “Gli ultimi abitanti del Trappeto” a cura di Mario Sorrentino e Francesco Cardinale. È una raccolta di foto, in bianco e nero e a colori, che ritraggono una delle zone più suggestive di Montecalvo, che popolata fino a qualche decennio fa, oggi rischia letteralmente di cadere a pezzi. La mostra rappresenta non solo un ricordo di com’era il Trappeto, ma anche un invito a non lasciar andare a causa del tempo e dell’abbandono un vero e proprio pezzo di Storia. Scendendo le scale, prima di entrare nella sala centrale, si può osservare sulla porta lo stemma della Famiglia Pignatelli, proprietari del Castello fino al 192 (3 o 9?); all’interno della sala, allestita come un vero e proprio spazio per conferenze e congressi, in successione cronologica si susseguono gli araldi delle famiglie che hanno posseduto nel corso della storia il feudo di Montecalvo. La ricerca storica, compiuta dal Prof. Giovanni Bosco Maria Cavalletti (cui si deve anche il lavoro di allestimento dei diversi stemmi), ha evidenziato l’importanza del territorio montecalvese nelle lotte per la successione al potere. Uscendo dalla sala e scendendo ancora qualche gradino, si accede ad un altro ampio spazio in cui è possibile vedere un’altra raccolta di fotografie, “Per non dimenticare” allestita già qualche anno fa in Piazza Vittoria e oggi riproposta. Sono scatti messi a disposizione da alcuni montecalvesi e che ritraggono padri e madri, nonni e nonne, zii e zie in scene di vita quotidiana o in occasione di cerimonie, come matrimoni . Dopo aver dato uno sguardo anche a questa mostra, si può uscire dal Castello, utilizzando uno dei portali che dà su Via Dietro Corte e dominando con lo sguardo tutto il paese da uno dei suoi punti più alti. Per prenotare le visite guidate: 333 40 43 588.{jcomments on}

 

I visitatori dal 30/11/2002  fino ad oggi sono:

 

Pin It