È intitolato alla memoria di Giovanbattista Tedesco, il carabiniere vittima della sacra corona unita nel l’89, il presidio di “Libera”, inaugurato martedì sera alla presenza del figlio di Tedesco, Alessandro, che ha ringraziato per la scelta del nome del padre. «Dare un nome significa dare un volto a queste persone che ci hanno lasciato; bisogna fondere la memoria con l’impegno e l’impegno con la memoria; l’io deve diventare noi - ha detto Alessandro Tedesco -. Attribuire un nome significa dare quella dignità che viene calpestata col non ricordo. Non dimenticare significa impegnarsi. Con le loro morti, le vittime, hanno cambiato il nostro Paese: a noi l’obbligo perché quelle morti non siano vane».«Ogni volta che nasce un presidio è un momento importante perché il presidio è la bocca, le gambe, le mani, le orecchie, il naso di Libera», ha aggiunto Alessandro Cobianchi, coordinatore regionale di “Libera”. Appena giunto da Roma, il segretario nazionale dell’Associazione Nazionale Magistrati, Maurizio Carbone, ha voluto essere presente ed ha parlato dell’impegno dell’Associazione Magistrati con “Libera” nello svolgere l’educazione alla legalità. «il nostro lavoro da solo non basta: dobbiamo dare un senso di vicinanza delle istituzioni alla gente. Ci impegniamo al di là del nostro lavoro andando nelle scuole, nelle piazze.
E’ questo il modo migliore per ricordare chi ha sacrificato la vita per la lotta alla mafia — ha dichiarato Carbone-. Ognuno di noi deve essere presidio nella tutela alla legalità accanto a quello delle istituzioni». «Non si tratta dl tagliare un nastro - ha proseguito Tonio Dell’Olio, il sacerdote responsabile di “Libera internazionale”-. La passione per la legalità deve essere linfa che deve entrare nella nostra quotidianità. Il nostro impegno è teso perché “Libera” scompaia perché non ci deve essere chi ci ricorda che bisogna essere onesti. Il presidio deve presidiare memoria, bellezza, crescita sociale. Di giornata speciale per Palagiano con l’istituzione del presidio, ha parlato Annamaria Bonifazi, referente provinciale di “Libera”, che ha coordinato gli interventi. La Bonifazi ha ringraziato il pubblico presente, l’Amministrazione comunale per la concessione della sede e per aver patrocinato l’evento, e I familiari delle vlttime che «hanno deciso di non tacere il proprio lutto e dl portare avanti la battaglia contro la criminalità organizzata per la legalità e la libertà: obiettivi di “Libera”. I familiari portano la testimonianza di chi ha dato la propria vita per la legalità», ha sottolineato la Bonifazi aggiungendo che il presidio costituisce un’opportunità di crescita personale e collettiva. «E’ una grande responsabilità dato l’impegno notevole che il presidio comporta. Cercheremo di impegnarci perché lo dobbiamo ai giovani che spesso si trovano abbandonati dalla società», ha concluso la responsabile del presidio locale, Nica Pettoruto, invitando tutti ad aderire a “Libera”.
Dal Corriere del Mezzogiorno del 28 agosto 2014