I contadini alzano la testa dal Corriere dell'Irpinia del 21maggio 2005
PROGRAMMA DELLA PROVINCIA DI AVELLINO
27 maggio CALITRI,
dibattito sulla forestazione con la partecipazione di Vincenzo Aita (ex Assessore regionale Agricoltura) presso la Comunità Montana;
28 maggio MONTECALVO Irpino
assemblea sul ciclo corto e della filiera del grano, Latte e carene;
29 maggio LACEDONIA
l’Associazione dei piccoli comuni e la Rete Nazionale del Nuovo Municipio si incontreranno per discutere della vita dei piccoli comuni ai tempi della globalizzazione in rapporto alla gestione del territorio.
Il Sud in Marcia per Altragricoltura:
una proposta dei Fori Contadini Meridionali per
ricostruire l’unità contadina e affrontare la crisi
Fra il 20 maggio ed il 5 giugno attraverseremo le regioni del Sud più il Lazio e l’Abruzzo Meridionali. Il 20 maggio partiranno contemporaneamente tre carovane per produrre 15 giorni ininterrotti di iniziative. La carovana adriatica attraverserà Abruzzo, Molise e Puglie; quella tirrenica Lazio, Campania e Sardegna; quella Ionica Sicilia, Calabria e Basilicata. Le iniziative saranno diverse perché espressione delle diverse realtà territoriali (mobilitazioni, assemblee, presidi, feste, mercatini, ecc..). Attraverseremo i luoghi della crisi dell’agricoltura, quelli delle mobilitazioni degli agricoltori e dei braccianti di cui pochissimo si parla, quelli dei tentativi coraggiosi di resistenza di tante aziende e tanti lavoratori senza risposte da istituzioni e politica. In ogni regione cercheremo di costruire unità ed autorganizzazione, scrivendo insieme la rivendicazione unitaria per uscire dalla crisi meridionale. Ci troveremo insieme a Bari fra il 4 e il 5 giugno, per costruire la rete meridionale contadina autorganizzata e dare vita ad una prima manifestazione in cui, oltre alle delegazioni contadine regionali, parteciperanno, fra gli altri, José Bové, Paolo Rossi e Niki Vendola.
CHI SIAMO?
Siamo il Foro Contadino Altragricoltura, movimento contadino autorganizzato che fa parte del movimento internazionale Via Campesina (oltre cento milioni di contadini e senza terra in tutto il mondo, 22 organizzazioni sindacali e movimenti in Europa). Ci battiamo per il reddito agli agricoltori e il salario ai braccianti, per un’agricoltura socialmente responsabile che tuteli il territorio e produca un cibo sano, per il diritto dei cittadini a prezzi equi, prodotti sicuri e ad avere campagne non abbandonate con uomini e donne al lavoro. Per questo siamo contro il modello agricolo dominante che ingrassa solo le multinazionali e chi gestisce il mercato. Per questo siamo contro la globalizzazione neoliberista e siamo per quella dei diritti sociali. La nostra proposta è la Sovranità alimentare, cioè il diritto delle comunità e dei popoli a scegliere il proprio modello di produzione, distribuzione e consumo del cibo.
COSA È LA MARCIASUD?
Uno strumento permanente di mobilitazione aperto alla partecipazione delle realtà contadine di base di tutto il Sud Italia, per ricostruire un forte movimento contadino e di cittadini alleati per la Sovranità Alimentare. Principali obiettivi sono:
- costruire unità fra le mobilitazioni contadine in corso nel Sud, fra agricoltori, braccianti, allevatori, tutti esposti alla crisi imposta dal modello agroalimentare dominante;
- costruire alleanze fra i cittadini tutti e chi lavora la terra intorno agli obiettivi comuni come il diritto contadino al reddito ed al salario e quello dei cittadini ad un cibo sano, ad un prezzo equo e ad un territorio tutelato;
- imporre l’agricoltura fra le priorità del dibattito istituzionale e politico delle regioni meridionali, del parlamento e del governo nazionale, chiedendo con forza il cambio delle scelte di politica agricola;
- avanzare nella costruzione del movimento contadino organizzato per la Sovranità Alimentare.
I contadini alzano la testa dal Corriere dell'Irpinia del 21maggio 2005
Hanno cominciato da ieri ad attraversare le regioni con la prima “Marciasud per altragricoltura-beni comuni e sovranità alimentare”.
Si annuncia così la nascita, o se vogliamo il ritorno, di un esteso movimento sociale ed economico che, come nel periodo del dopoguerra, mobilitò i contadini d’Irpinia, come del Lazio e della Basilicata, provocò denunce, arresti, e la morte di decine di persone.
Obiettivo, allora, la riforma agraria, l’affrancamento dalla servitù notabilare, la libertà della propria vita e del proprio lavoro. Oggi si chiama Foro Contadino Altragricoltura, fa capo sempre alle forze politiche di sinistra.
Da ieri sono partite contemporaneamente tre carovane per produrre quindici giorni ininterrotti di iniziative.
La carovana attraverserà i luoghi della crisi dell’agricoltura, quelli delle mobilitazioni degli agricoltori e dei braccianti di cui pochissimo si parla, quelli dei tentativi coraggiosi di resistenza di tante aziende e tanti lavoratori senza risposte da istituzioni e politica.
In ogni regione si cercherà di costruire unità ed autorganizzazione, scrivendo insieme la rivendicazione unitaria per uscire dalla crisi meridionale.
L’appuntamento è a Bari, fra il quattro e il cinque giugno, per costruire la rete meridionale contadina autorganizzata e dare vita ad una prima manifestazione in cui, oltre alle delegazioni contadine regionali, parteciperanno, fra gli altri, José Bové, Paolo Rossi e Niki Vendola.
Il Foro Contadino Altragricoltura è un movimento contadino autorganizzato che fa parte del movimento internazionale Via Campesina (oltre cento milioni di contadini e senza terra in tutto il mondo, 22 organizzazioni sindacali e movimenti in Europa).
Il gruppo si batte per il reddito agli agricoltori e il salario ai braccianti, per un’agricoltura socialmente responsabile che tuteli il territorio e produca un cibo sano, per il diritto dei cittadini a prezzi equi, prodotti sicuri e ad avere campagne non abbandonate con uomini e donne al lavoro.
La Marciasud è uno strumento permanente di mobilitazione aperto alla partecipazione delle realtà contadine di base di tutto il Sud Italia, per ricostruire un forte movimento contadino e di cittadini alleati per la Sovranità Alimentare.
Con questa iniziativa si vuole dar vita ad un'alleanza contadina e cittadina capace di fronteggiare la grave crisi che si consuma ai danni dei lavoratori agricoli e, di conseguenza, di tutta la società civile. Negli ultimi quattro anni, 750.000 addetti agricoli sono stati costretti a lasciare i loro campi, mentre in Europa, ogni tre minuti, chiude un'azienda agricola.
Il mondo agricolo meridionale, insomma, alza la testa per proporre a governo e regioni la difesa dei beni comuni, della dignità del reddito e il recupero ambientale, per conquistare i tavoli per la sovranità alimentare, per estendere la rete del soccorso contadino e per organizzare un'alleanza tra produttori e consumatori per un cibo giusto, libero da ogm e il ciclo corto, raccogliendo istanze autorganizzate e proponendo piattaforme capaci di trasformazione verso un'altra agricoltura. Durante il cammino, che durerà 15 giorni, verranno “seminate” e verranno “raccolte” le volontà di resistenza contro gli effetti della globalizzazione agroalimentare, per dare senso comune al domani, nella consapevolezza che un'Altragricoltura non solo è possibile, ma è già in marcia. Così il manifesto del Foro che continua la sua marcia verso gli obiettivi fissati. A Lacedonia è mobilitato il Circolo territoriale di Rifondazione Comunista con Antonio Di Ninno.