Breve storia dei protestanti.
Gesù Cristo è il figlio di Dio. I cristiani sono i suoi seguaci. Ma non sempre questi l’hanno pensata allo stesso modo, a riguardo di questioni essenziali come la fede, la dottrina e la liturgia.
Nel Medioevo chi dissentiva dal Vescovo di Roma era definito eretico.
E tuttavia diversi gruppi religiosi, che predicavano il ritorno alla fedeltà dell’insegnamento evangelico, si andavano costituendo e consolidando in Europa: Catari, Valdesi, Hussiti e Albigesi.
Gli appartenenti a questi gruppi, tacciati d’eresia, erano perseguitati dall’Inquisizione romana, vale a dire il tribunale diocesano istituito tra la fine del XII e l’inizio del XIII sec.
Chi non si adeguava all’autorità del Papa subiva torture e, in caso di recidiva, finiva al rogo. In tutta l’Europa, centinaia di migliaia di persone furono sterminate o deportate per questo motivo.
Nel XIV sec., esauritesi le grandi eresie popolari, la Chiesa puntava la sua attenzione a maghi e streghe, equiparati agli eretici.
Nei vari paesi europei i processi alle streghe, anche di massa, facevano finire sul rogo migliaia di donne.Alla fine del XV sec., in Spagna s’istituiva l’Inquisizione spagnola che, al servizio dell’assolutismo monarchico di quel paese, adottava metodi spietati e cruenti verso ebrei e mussulmani, sospettati di essersi convertiti al cattolicesimo per mera convenienza.
Nel Cinquecento il principale motivo di dissenso, nei confronti della Chiesa romana, era rappresentato dalla vendita delle Indulgenze, messo in piedi per rimpinguare le casse del Papa. Per i fedeli era insopportabile che i ricchi, pagando, potessero comprarsi il paradiso. Nel 1517 il monaco tedesco Martin Lutero, domenicano e profondo studioso della Bibbia, insorgeva contro il sistema delle Indulgenze e il potere temporale dei Papi. Raccoglieva attorno a sé il consenso di mezza Europa e chiedeva che la Chiesa tutta fosse riformata, seguendo la Scrittura e tornando alla Chiesa apostolica. Il Papa non accettava la sfida e il tentativo di riforma falliva, ma molti Principi e Reali europei si schieravano con i Riformatori, com’erano chiamati Lutero e i suoi seguaci, che si autodefinivano “evangelici”, perché propugnatori del ritorno al Vangelo. Erano detti “protestanti”, perché rivendicavano davanti all’Imperatore il diritto di predicare liberamente la parola di Dio. Nel 1542 l’Inquisizione era trasformata in Sant’Uffizio, ma non cambiavano né i metodi né i sistemi, come la tortura, per estorcere confessioni e ritrattazioni.
Il Concilio di Trento, 1545-1563, dove pure erano presenti alcuni sostenitori del dialogo con i Riformatori, non solo non riusciva a sanare la spaccatura venutasi a creare tra i cristiani, ma ne uscivano condannati il movimento dei protestanti e le sue tesi.
Da esso avrebbe preso avvio la Controriforma, ovvero la reazione, organizzata e sistematica della Chiesa di Roma, in campo religioso, politico, sociale, culturale e artistico, con periodi di vero e proprio oscurantismo e guerre dolorose, che avrebbero insanguinato l’Europa, e sarebbero durate fino al XVII sec.
Poiché, dalla Riforma in poi, tanti credenti intendevano professare liberamente la propria fede in Cristo, il movimento protestante capiva di doversi dare un’organizzazione stabile, coerente con quanto andava predicando.
In Germania s’istituivano le chiese nazionali luterane. In Inghilterra la monarchia dava vita ad una nuova chiesa, la Chiesa d’Inghilterra, detta anglicana.
Nel resto d’Europa, era il professore di Ginevra, Giovanni Calvino, a dare una forte impronta al movimento protestante.
In opposizione alla Chiesa cattolica di Roma, si sono andate costituendo col tempo libere assemblee di credenti: Battisti, Luterani, Presbiteriani, Metodisti, Valdesi, Riformati, Anglicani, e tante altre con differenti denominazioni in tutto il mondo.
I protestanti, o evangelici, sono cristiani e credono in un solo Dio, nel suo unigenito Gesù Cristo e nello Spirito Santo, potenza di Dio operante nella storia. Dio ha inviato sulla terra il suo unigenito figlio, per stringere un Nuovo Patto con l’uomo, siglato dal sacrificio unico ed irripetibile di Gesù Cristo.
Rifiutano ogni forma di venerazione per Maria, i santi e le icone.I due soli sacramenti istituiti da Cristo, il battesimo e l’eucaristia, sono segni della grazia divina e non i mezzi per ottenerla. Perciò le chiese evangeliche non hanno sacerdoti. Tutti i credenti hanno pari dignità e responsabilità nella predicazione e nella testimonianza. Fanno riferimento alla Riforma del XVI sec. di Lutero, Zwingli e Calvino, e a due grandi movimenti di riforma della chiesa, quello Battista e quello Metodista.Per loro la Bibbia è l’unica autorità in materia di fede, e come tale va interpretata. Tutto ciò che la Scrittura chiama salvezza, rappresenta la grazia di Dio. In altre parole essa costituisce il suo dono, derivante dalla sua benevolenza manifestata nel suo figlio Gesù, e non dalla qualità della condotta morale della persona. La fede nel linguaggio biblico è l’accoglimento di questa prospettiva di vita. La chiesa è la comunità dei credenti, riunita per l’annuncio della grazia di Dio a tutti i fedeli, sia uomini che donne. Le chiese evangeliche sono dirette dall’assemblea di tutti i loro membri, cui spettano le decisioni. A decidere può essere delegato un organo esecutivo, ma la responsabilità direttiva non spetta ai pastori, che, del proprio operato, devono dar conto all’assemblea e agli altri organismi.Il tempio è il luogo di culto, così chiamato per distinguerlo dalla chiesa, che è la comunità. Non è uno spazio sacro, ed è adoperato, oltre che per usi liturgici, anche per altri scopi. In ogni modo può essere chiamato anche chiesa.Il culto è la funzione religiosa, la cui parte centrale è il sermone, vale a dire la predicazione biblica. I pastori possono essere sia uomini che donne, purché abbiano seguito una preparazione religiosa specifica. Come ministero annunciano la Parola di Dio e lavorano a tempo pieno nella chiesa.
Anche altri appartenenti alla comunità religiosa, se si ritengono preparati, possono annunciare la Parola di Dio, celebrare i sacramenti del battesimo e della cena del Signore, occuparsi della catechesi e della cura pastorale. Le chiese protestanti si autofinanziano con il contributo degli appartenenti alla comunità. Quelle valdesi e metodiste partecipano alla ripartizione dell’8 per mille, destinato loro dai cittadini italiani in sede di dichiarazione dei redditi, e i proventi sono destinati esclusivamente ad opere sociali e culturali, ma non per finanziare la chiesa o pagare lo stipendio ai pastori. In Italia le maggiori chiese e confessioni evangeliche, dette protestanti, sono: Assemblee di Dio in Italia (ADI), Chiesa evangelica valdese, Chiesa evangelica battista, Chiese pentecostali libere, Chiesa cristiana avventista del 7° giorno, Chiesa evangelica luterana. I Testimoni di Geova e la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (Mormoni) appartengono a gruppi religiosi sorti nell’ambito del protestantesimo statunitense, ma da cui si sono successivamente distinti per l’elaborazione di particolari dottrine, che poco hanno a che vedere con la dottrina evangelica. Tuttavia, i Testimoni di Geova sono il gruppo religioso italiano con il maggior numero d’adepti, dopo il cattolicesimo e l’Islam, praticato quest’ultimo per lo più da immigrati extracomunitari. Durante il fascismo, le chiese protestanti, come altre istituzioni apolitiche, hanno subito controlli continui e severe restrizioni. La Chiesa Avventista del Settimo Giorno, una piccola chiesa evangelica costituita alla fine degli anni Settanta dell’Ottocento, a differenza d’altre confessioni, come quelle dei Valdesi, Metodisti e Battisti, è stata sempre apolitica, seppure con una partecipazione attiva alla vita pubblica del paese. Dopo le iniziali difficoltà, anche a causa dell’ostilità della Chiesa cattolica e le incomprensioni con altri gruppi protestanti, essa cominciò a crescere all’inizio del Novecento e si diffuse maggiormente dopo la prima guerra mondiale. Sotto il fascismo, fu sottoposta ad indagini accurate e subì vessazioni subito dopo la firma dei Patti Lateranensi, e negli anni della seconda guerra mondiale, sebbene essa rientrasse nei “culti ammessi”, previsti dalla legge n. 1159/29. Ma chi subì continui arresti sotto il regime, furono i Testimoni di Geova e i Pentecostali, che non erano tra i “culti ammessi”. Le motivazioni erano semplicemente banali. Bastava il ritrovamento di un opuscolo religioso, nella casa del perquisito, per finire nelle patrie galere. Anche il semplice studio e la messa in pratica della Bibbia, da parte dei protestanti, erano elementi di sospetto e disturbo per l’ideologia fascista. Nonostante la ferma opposizione del Vaticano e di Pio XII, che tra tutti i protestanti riteneva i Pentecostali la “spina più pungente”, e osteggiava fortemente la costituzione di una loro chiesa evangelica italiana, pare che, grazie all’intervento e alle pressioni degli americani, che avevano cominciato a occupare l’Italia a partire dal 1943, il gruppo fondatore ottenne il permesso di costituirsi in chiesa, con sede centrale a Roma.
I Pentecostali erano nati negli USA, dove c’è sempre stata una forte presenza di chiese protestanti, i cui capi sostengono che nel mondo i loro fedeli superano di molto il mezzo miliardo di persone. Uno dei simboli del protestantesimo americano è stato Martin Luther King. Afroamericano, seppe incarnare la figura emblematica di predicatore e martire della fratellanza, e della lotta contro la disuguaglianza razziale. Nato ad Atlanta nel 1929, veniva assassinato a Menphis nel 1960. Nel 1945, a Roma, vi fu il raduno di un paio di centinaia di Pentecostali, intenzionati a celebrare pubblicamente il culto e rendersi così visibili alla gente. Il luogo in cui erano confluiti – pare fosse Piazza Ferrara –, fu subito circondato da polizia e carabinieri, e chi li comandava, come usava durante il fascismo, era pronto a costringere allo sgombero quei “diversi”, intervenendo a manganellate. Le forze di liberazione americane, evidentemente preavvisate da qualcuno, inviavano sul posto una loro squadra su una camionetta. Il loro capo, dopo aver confabulato col responsabile delle forze dell’ordine, faceva esporre tre bandiere americane ai due accessi della piazza. Potrà sembrare strano, ma anche in fatto di libertà religiosa gli americani avevano da insegnare tanto ad italiani ed europei, e il raduno poté concludersi pacificamente com’era iniziato. Il 15 settembre 1999, a Monteforte Irpino (AV), nasceva la Federazione delle Chiese Pentecostali Italiane, quale naturale evoluzione della Conferenza Ministeriale di Massacra (TA) del 1983, e del successivo Raduno dei Ministri Pentecostali, tenutosi a Castelvolturno (CE) nel maggio del 1997. L’obiettivo era di favorire un rapporto di collaborazione più stretto, non solo tra i pastori, ma anche tra le chiese, nella consapevolezza che solo la completa fedeltà alla Parola del Signore consente il superamento delle umane distinzioni, e la piena comunione dei credenti. Va dato merito a Papa Giovanni Paolo II, per aver chiesto perdono delle gravi ingiustizie che la Chiesa di Roma ha perpetrato nei secoli passati.